Le molteplici proprietà terapeutiche della liquirizia
La medicina clinica contemporanea sta enfatizzando il potenziale terapeutico di sostanze chimiche naturali e piante medicinali. La liquirizia è una delle piante medicinali più interessanti in questo panorama.
Appartenente alla famiglia delle Fabaceae (Leguminosae), questa pianta è stata utilizzata per secoli nella medicina tradizionale cinese. Le tre varietà principali utilizzate per scopi medicinali sono la Glycyrrhiza glabra L., la Glycyrrhiza inflata Bat. e la Glycyrrhiza uralensis Fisch., le cui radici e rizomi costituiscono la parte più preziosa della pianta.
Le proprietà della liquirizia
La composizione chimica della liquirizia è particolarmente ricca e variegata. Il componente più noto è la glicirrizina, una saponina con un potere dolcificante 60 volte superiore alla canna da zucchero.
La pianta contiene inoltre numerosi flavonoidi, tra cui liquiritigenina, liquiritina e licoarilcumarina, oltre a componenti fenolici come terpineolo e geraniolo. Questi composti le conferiscono notevoli proprietà terapeutiche, che includono effetti antivirali, anticancerogeni, antinfiammatori e immunomodulatori.
Azione antinfiammatoria
L’azione antinfiammatoria della liquirizia è particolarmente significativa nel trattamento di diverse patologie croniche. La pianta agisce attraverso meccanismi molecolari complessi, influenzando i principali mediatori dell’infiammazione. I suoi componenti bioattivi sono in grado di inibire la produzione di citochine pro-infiammatorie come IL-1β, TNF-α e IL-6, oltre a modulare importanti vie di segnalazione cellulare come NF-κB e MAPK.
Conclusioni sull’uso medicinale della liquirizia
Nonostante le promettenti proprietà terapeutiche, esistono alcune limitazioni nell’uso della liquirizia. Un consumo eccessivo (oltre 3 g al giorno di radice) per periodi prolungati può causare effetti collaterali come ipertensione, ritenzione idrica e ipokaliemia.
Per quanto riguarda la sicurezza e il dosaggio, la Food and Drug Administration americana ha classificato la liquirizia e i suoi derivati come “generalmente riconosciuti sicuri” (GRAS) per l’uso alimentare. Il comitato di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari ha stabilito che un consumo giornaliero fino a 100 mg di glicirrizina è sicuro per la maggior parte delle persone. Tuttavia, è importante notare che dosi superiori ai 100 mg al giorno potrebbero causare effetti fisiologici indesiderati in soggetti sensibili.
Per questo motivo, è stata sviluppata la liquirizia deglicirrizinata, che riduce il rischio di effetti avversi mantenendo le proprietà benefiche della pianta.
Le prospettive future della ricerca sulla liquirizia sono molto interessanti, ma sono necessari ulteriori studi clinici sull’uomo per comprendere meglio i meccanismi molecolari alla base dei suoi effetti antinfiammatori e per verificare la biodisponibilità e la farmacocinetica dei suoi composti. La maggior parte delle evidenze attuali proviene infatti da studi su modelli animali o cellulari, rendendo necessaria una validazione più approfondita nell’ambito della medicina umana.
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