Glutine e rischio malattie coronariche: uno studio
Il consumo di prodotti a base di glutine tra le persone non celiache fa bene o fa male alle coronarie? Prova a rispondere uno studio.
Il glutine è un complesso alimentare contenuto in alcuni cereali, tra cui il grano e, di conseguenza, riscontrabile nei prodotti derivati. Com’è noto, questa sostanza provoca infiammazioni e danni intestinali nelle persone celiache: ma qual è l’effetto sul lungo periodo tra chi non è celiaco? Fa bene o fa male?
Un team di studiosi provenienti da vari istituti statunitensi ha condotto una ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, focalizzandosi sugli effetti a lungo termine per la salute derivanti dal consumo di prodotti contenenti glutine, soffermandosi sull’insorgenza di malattie coronariche incidenti.
“Esistono preoccupazioni sul fatto che una dieta priva di glutine o ristretta di glutine possa non essere nutrizionalmente ottimale, e gli alimenti sostitutivi senza glutine costano molto di più rispetto ai loro omologhi che contengono glutine”, spiegano gli autori.
Pertanto, utilizzando dati prospettici e convalidati sull’assunzione dietetica raccolti nell’arco di 20-30 anni, gli studiosi hanno esaminato l’associazione tra consumo stimato di glutine e rischio di malattie coronariche incidenti (infarto miocardico fatale o non fatale).
Lo studio
Attingendo dai dati raccolti da un database sulla salute di 121.700 infermieri, provenienti da 11 Paesi degli Stati Uniti, sottoposti a questionari biennali su salute e abitudini di vita, antropometria, esposizioni ambientali e condizioni mediche, gli autori hanno calcolato dal punto di vista statistico l’impatto del consumo di prodotti con glutine sulla salute coronarica dei partecipanti.
ESITI – “In queste due grandi e prospettiche coorti, il consumo di alimenti contenenti glutine non era significativamente associato al rischio di malattia coronarica”, scrivono gli studiosi.
Sebbene le persone con e senza celiachia possano evitare il glutine a causa di una risposta sintomatica a questa proteina alimentare, questi risultati non supportano la promozione di una dieta a basso contenuto di glutine con l’obiettivo di ridurre il rischio di malattia coronarica.
Al contrario, evitare il glutine nella dieta può comportare un basso apporto di cereali integrali, che sono associati a benefici cardiovascolari.
“Non va incoraggiata la promozione di diete prive di glutine tra le persone non celiache”, concludono gli autori. L’importante è non esagerare con le quantità.
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