Gli estratti di frutta e verdura possono aumentare le funzioni cognitive

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estratti di frutta e verdura

Gli estratti di frutta e verdura possono aumentare le funzioni cognitive

Gli estratti di frutta e verdura, ricchi di polifenoli, possono migliorare le nostre capacità cognitive.

Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nutrients, l’assunzione quotidiana di questi composti naturali potrebbe rappresentare una strategia efficace per potenziare le funzioni cerebrali.

I polifenoli

Il declino cognitivo rappresenta una preoccupazione sempre più diffusa, specialmente in un’epoca caratterizzata dall’aumento dell’aspettativa di vita e dall’invecchiamento della popolazione. Numerose evidenze scientifiche indicano che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella salute cerebrale.

I polifenoli, sostanze naturalmente presenti in frutta e verdura, sono stati collegati alla riduzione dello stress ossidativo e al miglioramento della funzionalità neuronale. Queste molecole bioattive hanno la capacità di attraversare la barriera ematoencefalica, influenzando positivamente i processi di memoria, apprendimento e plasticità sinaptica.

Lo studio

Per esplorare questo fenomeno, un team di ricercatori spagnoli ha condotto uno studio clinico randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo. La sperimentazione ha coinvolto 92 partecipanti, equamente distribuiti tra uomini e donne, in un design crossover dove ciascun soggetto ha ricevuto sia l’integratore attivo che il placebo in periodi differenti.

L’integratore testato, conteneva una concentrazione di polveri di frutta, verdura e bacche, offrendo un ampio spettro di composti polifenolici.

I partecipanti hanno assunto sei capsule giornaliere per 16 settimane, seguite da un periodo di washout di quattro settimane per eliminare eventuali effetti residui.

Risultati

Per misurare l’efficacia dell’integratore, i ricercatori hanno utilizzato tre test standardizzati:

  • test di Stroop per valutare il controllo inibitorio e l’attenzione selettiva;
  • Trail Making Test per esaminare la velocità di elaborazione e la flessibilità cognitiva;
  • Reynolds Intellectual Screening Test (RIST) per misurare la memoria verbale e il ragionamento logico

Parallelamente, sono stati prelevati campioni ematici per monitorare i livelli di BDNF e CREB, biomarcatori chiave associati alla plasticità sinaptica e alla neuroprotezione.

I dati raccolti hanno rivelato che i partecipanti che assumevano l’integratore ricco di polifenoli mostravano miglioramenti significativi nelle prestazioni cognitive rispetto al gruppo placebo. Inoltre, le analisi dei biomarcatori hanno mostrato un notevole aumento dei livelli di BDNF e CREB nei soggetti che assumevano l’integratore.

Questa correlazione tra punteggi cognitivi migliorati e incremento dei biomarcatori suggerisce che i polifenoli potrebbero influenzare direttamente la funzionalità cerebrale, piuttosto che offrire semplicemente benefici generici per la salute.

Limitazioni e prospettive future

Nonostante i risultati incoraggianti, lo studio presenta alcune limitazioni. La durata relativamente breve della sperimentazione non permette di valutare gli effetti a lungo termine di questi integratori. Inoltre, sebbene il supplemento contenesse una vasta gamma di polifenoli, non è stato possibile identificare i composti specifici responsabili dei benefici osservati.

In conclusione, questo studio evidenzia il potenziale dei nutraceutici ricchi di polifenoli nel migliorare le prestazioni cognitive e supportare la salute del cervello. Aumentando i livelli di biomarcatori neuroprotettivi chiave, questi integratori potrebbero offrire un approccio dietetico pratico per potenziare l’agilità mentale.

Le ricerche future potrebbero concentrarsi sull’identificazione dei polifenoli con maggiori effetti neuroprotettivi e sulla valutazione della sostenibilità di questi miglioramenti cognitivi nel tempo. Sarebbe inoltre interessante estendere l’indagine alle popolazioni a rischio di declino cognitivo, inclusi anziani e individui con patologie neurodegenerative.

Sebbene ulteriori ricerche siano necessarie, questi risultati rafforzano il ruolo cruciale dell’alimentazione nel mantenimento delle funzioni cognitive e nella prevenzione del declino legato all’età.

FONTE: Nutrients

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