Una dieta sana aiuta a combattere il dolore cronico
Il dolore cronico rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica mondiale, colpendo tra il 20% e il 30% della popolazione.
Questo fenomeno ha un impatto considerevole sia dal punto di vista socioeconomico che personale, configurandosi come una delle principali cause di disabilità.
In Australia, si è osservata una correlazione significativa tra dolore cronico e sovrappeso: l’80% degli individui che soffrono di dolore cronico presenta problemi di peso, rispetto al 67% della popolazione generale.
La relazione tra adiposità e dolore corporeo si manifesta attraverso molteplici meccanismi.
Gli studi hanno dimostrato che il sovrappeso e l’obesità aumentano il rischio di sviluppare dolore localizzato o diffuso, con ricerche longitudinali che indicano come gli aumenti dell’Indice di Massa Corporea (IMC) possano spiegare fino al 32% degli incrementi del dolore.
Questa correlazione è bidirezionale: mentre l’eccesso di peso può causare dolore, anche il dolore stesso può contribuire all’aumento di peso, creando un ciclo difficile da interrompere.
Uno studio trasversale
Recenti evidenze scientifiche hanno messo in luce il ruolo cruciale della nutrizione nella modulazione del dolore corporeo.
I modelli dietetici associati a un aumentato rischio di dolore sono caratterizzati da elevato apporto energetico, carboidrati raffinati, zuccheri aggiunti e grassi saturi, accompagnati da un basso consumo di frutta e verdura. Al contrario, diete ricche di nutrienti possono contribuire a ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione sistemica, moderando così il dolore.
L’Australian Dietary Guideline Index (DGI) è stato sviluppato per valutare l’aderenza alle linee guida dietetiche nazionali. Gli studi condotti utilizzando questo indice hanno evidenziato differenze significative tra uomini e donne nella relazione tra qualità della dieta e dolore. Nelle donne, una migliore qualità della dieta è direttamente associata a livelli inferiori di dolore corporeo e a una migliore funzionalità fisica, indipendentemente dall’adiposità. Negli uomini, invece, questa relazione appare più complessa e meno diretta.
Conclusioni
Le conclusioni di questa analisi sottolineano l’importanza di considerare l’alimentazione come un elemento chiave nella gestione del dolore cronico, particolarmente nelle donne.
Anche nei casi in cui la perdita di peso potrebbe non essere un obiettivo immediatamente raggiungibile, l’adozione di modifiche dietetiche salutari potrebbe avere un impatto significativo sulla percezione del dolore e sulla qualità della vita dei pazienti.
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