Asma nelle donne anziane: il ruolo dell’alimentazione
Una dieta sana può aiutare a le donne della terza età a gestire i sintomi dell’asma? Prova a rispondere uno studio francese.
L’impatto di una dieta anziane, rimane poco compreso. Come recentemente sottolineato dalla rivista scientifica Lancet, considerando l’elevato carico sociale e individuale riconducibile all’incremento dei casi di asma, soprattutto tra le donne anziane, impone con urgenza la necessità di sviluppare ulteriormente nuove strategie per limitare la malattia e le sue conseguenze.
Al netto di questo trend, un team di ricercatori provenienti da vari centri accademici francesi ha deciso di approfondire la questione. “Tra gli adulti di età superiore ai 65 anni, la prevalenza dell’asma varia dal 4 al 13%, un tasso probabilmente sottostimato poiché è spesso sottodiagnosticato in questa fascia di età”, scrivono gli autori tra le premesse del paper pubblicato sull’European Journal of Nutrition.
L’obiettivo dei ricercatori era quello di studiare gli eventuali benefici derivanti da una dieta sana per la gestione o la riduzione delle manifestazioni asmatiche.
Dieta ed asma nelle donne anziane: lo studio
Gli autori hanno raccolto i dati di 12.991 donne anziane (età media = 63 anni). La qualità della dieta è stata valutata in base alle informazioni raccolte attraverso questionari semiquantitativi sull’anamnesi alimentare somministrati nel 1993 e nel 2005 ad un’importante fetta di popolazione francese (valutazione AHEI-2010).
Il punteggio sui sintomi dell’asma, invece, è stato calcolato in seguito agli esiti sui test di controllo dell’asma. Si tratta di un questionario basato su cinque domande inerenti ai limiti di attività, la frequenza dei sintomi e la frequenza di utilizzo dei farmaci di sollievo rapido nelle precedenti 4 settimane.
ESITI – “Una maggiore aderenza a una dieta sana valutata dall’AHEI-2010 è stata associata a un punteggio più basso dei sintomi dell’asma e, tra le donne con asma, a caratteristiche della malattia associate a una migliore prognosi”, questa in sintesi la conclusione dei ricercatori.
Questi risultati sembrano suggerire un ruolo piuttosto importante dell’alimentazione sana rispetto alla riduzione dei sintomi respiratori dell’asma tra le donne anziane.
“Sono state avanzate diverse ipotesi e meccanismi per spiegare il ruolo della dieta nell’asma, inclusi lo stress ossidativo e l’infiammazione e, più recentemente, la vitamina D, la regolazione epigenetica e lo squilibrio nel microbioma intestinale”, aggiungono gli autori.
È stato ampiamente riportato che una dieta di migliore qualità (ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi) risulti associata a biomarcatori infiammatori inferiori. E, più recentemente, a una riduzione di acidi grassi a catena tramite l’azione di batteri nell’intestino, riducendo di conseguenza l’infiammazione delle vie aeree.
Forse questi meccanismi spiegano l’efficacia della sana alimentazione nel contrastare l’asma, ipotizzano gli autori. Ad ogni modo, anche questo studio conferma che mangiare in maniera sana ed equilibrata rappresenta la prima medicina a nostra disposizione per vivere in salute.
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