Lattuga, nitrato inorganico ed effetti sulla pressione

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foglie di lattuga

Lattuga, nitrato inorganico ed effetti sulla pressione

Un team di studiosi britannici ha indagato sul differente impatto di due tipologie di lattughe rispetto ai livelli di pressione sanguigna.

A partire dai benefici per la pressione sanguigna riconducibili all’assunzione di nitrato inorganico e di composti fenolici, due sostanze riscontrabili soprattutto nella verdura (tra cui le foglie di lattuga), un team di studiosi dell’Università di Newcastle, in Inghilterra, ha confrontato gli effetti esercitati dall’ingestione di lattuga con diversa concentrazione di queste due tipologie di composti. 

Questo studio, infatti, è stato progettato per indagare se le differenze compositive tra i materiali di lattuga prodotti in condizioni controllate utilizzando due diversi trattamenti fertilizzanti. In questo modo, gli autori hanno ottenuto una lattuga con alto contenuto di nitrato inorganico e basso contenuto fenolico e l’altra, invece, con elevato contenuto fenolico e una quantità ridotta di nitrato inorganico.

“Una caratteristica fondamentale di questo intervento era che entrambe le tipologie di lattuga erano geneticamente identiche e sufficientemente simili nell’aspetto, nel colore e nel gusto da rendere impossibile la distinzione visiva per i partecipanti e gli investigatori, precisano gli autori. 

Lo studio

In un disegno incrociato randomizzato, 19 partecipanti sani (22-31 anni) hanno ricevuto 50 grammi di lattuga contenente 530 mg di nitrato + 11 mg di composti fenolici oppure 50 grammi di lattuga contenente 3 mg di nitrato + 77 mg di composti fenolici ottenuti per fecondazione differenziale (riduzione di 4,9 ± 4,2 mmHg).

ESITI – La lattuga con una concentrazione più elevata di nitrato inorganico si è rivelata più efficace dell’altra tipologia di lattuga nel ridurre la pressione sistolica tra 3 e 6 ore dopo l’ingestione, sebbene – considerando l’età media giovane dei partecipanti – questo effetto non rappresentasse un vantaggio particolare.

Pertanto, gli autori suggeriscono di approfondire i risultati ottenuti replicando un simile approccio destinato però a fasce di popolazione a rischio, come individui più anziani o pazienti ipertesi.

La differenza di pressione arteriosa acuta entro 6 ore dal consumo corrispondeva al picco plasmatico/nitrato salivare, non ai cambiamenti più lenti dei fenolici plasmatici”, hanno spiegato gli studiosi. 

“Questo è il primo intervento dietetico controllato in doppio cieco che dimostra effetti differenziali sulla fisiologia umana riconducibili al consumo di un alimento vegetale intatto, in cui le differenze compositive sono state ottenute controllando le condizioni di crescita, indicando potenziali opportunità per lo sviluppo di nuovi alimenti funzionali”, concludono gli autori.

FONTE: European Journal of Nutrition

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