Le bucce di mela potrebbero essere più utili dei farmaci nel controllare lo zucchero nel sangue

Torna a Blog
bucce di mela

Le bucce di mela potrebbero essere più utili dei farmaci nel controllare lo zucchero nel sangue

Un recente studio pubblicato su Food & Function ha rivelato il potenziale delle bucce di mela come fonte di composti bioattivi capaci di contrastare il diabete di tipo 2, una condizione che si prevede colpirà 783 milioni di persone entro il 2045. Il diabete mellito è una malattia cronica che si sviluppa quando le cellule β delle isole pancreatiche non riescono a produrre insulina o il corpo diventa resistente all’insulina con un’azione carente nei tessuti sensibili.

Questa scoperta si inserisce nella crescente ricerca di strategie preventive basate su dieta e stile di vita sano.

Le mele sono uno dei frutti più consumati al mondo con un’elevata produzione di bucce come scarti e sottoprodotti. 

Le proprietà delle bucce di mela

In questo studio, le bucce di mela di diversi campioni commerciali e locali vengono esplorate come fonte di composti bioattivi fenolici che potrebbero essere direttamente correlati alla prevenzione del diabete di tipo 2. Sei diverse cultivar di campioni di mele locali e commerciali sono state elaborate per ottenere i composti fenolici mediante ultrasuoni delle bucce utilizzando metanolo come solvente.

I polifenoli presenti nelle bucce di mela, noti per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, potrebbero contribuire significativamente alla prevenzione delle malattie metaboliche.

Lo studio ha identificato 37 composti fenolici specifici nelle bucce, dimostrando come questi scarti dell’industria alimentare rappresentino in realtà una risorsa preziosa per sviluppare integratori e prodotti nutraceutici.

La ricerca ha analizzato sei varietà di mele, distinguendo tra cultivar commerciali (Verde Doncella e Pinova) e varietà autoctone locali. Tra tutte, la varietà locale Amarilla de Octubre ha mostrato il più alto contenuto di composti fenolici, inclusa la delfinidina-3,5-diglucoside, un’antocianina rara con potenti effetti antiossidanti responsabile della sua caratteristica colorazione rossa.

Risultati dello studio

Le analisi hanno rivelato che gli estratti di buccia di mela, particolarmente quelli di Amarilla de Octubre, possono inibire efficacemente l’enzima α-glucosidasi (con un IC50 di 625,51 μg/mL) e bloccare la formazione dei prodotti finali della glicazione avanzata (AGE), implicati nelle complicazioni diabetiche.

Ancora più sorprendente, è stato osservato un aumento del 40% nell’inibizione degli AGE anche a basse concentrazioni di estratto (250 µg/mL).

Conclusioni

Sebbene i risultati siano promettenti, gli estratti di buccia di mela non superano l’efficacia dei farmaci di riferimento come l’acarbose per l’inibizione dell’α-glucosidasi o l’aminoguanidina per gli effetti anti-glicazione.

Questo suggerisce che il loro ruolo potrebbe essere complementare piuttosto che sostitutivo nelle terapie antidiabetiche.

Un aspetto interessante è che la ricerca non ha trovato correlazioni dirette tra il contenuto fenolico totale e l’attività biologica degli estratti, suggerendo che altri composti come i triterpeni (acidi oleanolico e ursolico) potrebbero contribuire agli effetti benefici osservati.

Inoltre, mancano ancora sperimentazioni sull’uomo per confermare se il consumo di bucce di mela possa replicare gli stessi effetti bioattivi osservati in laboratorio.

FONTE: Food & Function

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna a Blog