Bere il caffè al momento giusto della giornata potrebbe essere la chiave per una vita sana
Il caffè è una delle bevande più comunemente consumate al mondo. La maggior parte degli studi prospettici ha scoperto che un suo consumo moderato è associato a minori rischi di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari (CVD) e morte. Tuttavia, berne 3-5 tazze al giorno potrebbe avere effetti negativi sulla nostra salute.
Inoltre, il momento della giornata in cui assumiamo caffè può essere cruciale. Ricerche recenti suggeriscono, infatti, che non è solo la quantità, ma anche l’orario di consumo a fare la differenza.
Il modello mattutino
Uno studio pubblicato sull’European Heart Journal ha rivelato un dato sorprendente: il caffè bevuto al mattino può essere un potente alleato della salute cardiovascolare.
Analizzando oltre 42.000 adulti statunitensi, i ricercatori hanno identificato due tipologie di consumatori: quelli mattutini e quelli che bevono caffè tutto il giorno.
I risultati sono chiari: i bevitori mattutini mostrano tassi di mortalità significativamente inferiori rispetto ai non consumatori e ai bevitori abituali. Questo fenomeno potrebbe essere legato all’interazione con i ritmi circadiani e ai meccanismi antinfiammatori del caffè.
Per i consumatori mattutini, aumentare l’assunzione fino a 3 tazze al giorno, bevute sempre in orario antimeridiano, può migliorare ulteriormente gli esiti sulla salute.
Il decaffeinato mostra benefici simili, suggerendo che i vantaggi vanno oltre la sola caffeina.
Conclusioni sul caffè mattutino
Il messaggio è chiaro: il caffè può essere un alleato della salute, ma il momento in cui si assume è fondamentale, a causa della sua interazione con i ritmi circadiani e i meccanismi antinfiammatori. Lo studio evidenzia che limitare il consumo di caffè alle ore del mattino (dalle 4:00 alle 11:59) riduce significativamente i tassi di mortalità sia per tutte le cause che per la mortalità specifica per CVD. Al contrario, bere caffè tutto il giorno non ha mostrato gli stessi benefici.
Tuttavia, i ricercatori evidenziano la necessità di ulteriori indagini per comprendere appieno questi meccanismi.
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