Xantumolo e proprietà antinfiammatorie

Torna a Blog
luppolo

Xantumolo e proprietà antinfiammatorie

Un team di ricercatori dell’Università di Vienna ha studiato, attraverso colture cellulari in vitro, gli effetti dello xantumolo sulla risposta antinfiammatoria. 

Lo xantumolo è una molecola dalle proprietà antiossidanti appartenente alla stessa famiglia del resveratrolo presente soprattutto nel luppolo, una pianta da cui si ricava l’ingrediente principale per la produzione della birra. Diversi studi hanno evidenziato alcuni benefici riconducibili alla composizione biochimica dello xantumolo: benefici riscontrati soprattutto per quanto riguarda il contrasto alle malattie metaboliche, tra cui steatosi epatica non alcolica e insulino resistenza.

A partire dagli esiti di queste ricerche, un team di ricercatori dell’Università di Vienna ha osservato gli effetti dell’ingestione orale acuta una tantum di 0,125 mg di xantumolo in esseri umani sani rispetto alla risposta immunitaria e antinfiammatoria.

Lo studio

Gli autori hanno raccolto i dati di 14 volontari tra uomini e donne sane che hanno consumato una bevanda contenente 0,125 mg di xantumolo oppure una soluzione placebo.

Per valutare il potenziale antinfiammatorio di questa sostanza, gli autori hanno isolato le cellule mononucleate del sangue periferico dei volontari, ovvero un gruppo di cellule che intervengono nei processi di rigenerazione e riparazione dei tessuti

Queste cellule sono state isolate prima e 1 ora dopo l’assunzione delle bevande. 

Successivamente, gli autori hanno indotto l’infiammazione in queste cellule con acido lipoteicoico per 24 e 48 ore, osservando le reazioni sulla risposta infiammatoria.

ESITI – I risultati del presente studio suggeriscono che l’ingestione orale di basse dosi di xantumolo attenua la risposta infiammatoria indotta dell’acido lipoteicoico nei monociti nel sangue periferico di esseri umani sani. 

Gli esiti suggeriscono inoltre che gli effetti benefici dello xantumolo sono correlati a una soppressione dell’attivazione delle cellule dipendente da CD14-/TLR2”, precisano gli autori. 

Inoltre, i risultati del presente studio suggeriscono che entro 1 ora dalla sua ingestione lo xantumolo viene assorbito nel flusso sanguigno dove almeno in parte si lega ai monociti senza essere rilevato nei linfociti T e B

Tuttavia, poiché nel presente studio, i PBMC sono stati esposti all’LTA solo ex vivo, sono necessari ulteriori studi per determinare se gli effetti sono presenti anche negli esseri umani affetti da un’infezione da batteri gram-positivi”, concludono gli studiosi. 

Nonostante gli interessanti esiti ottenuti, sono necessari ulteriori studi per determinare la durata di questo effetto soppressivo, nonché gli esatti meccanismi molecolari coinvolti.

FONTE: European Journal of Nutrition

coohesion logo

LEGGI ANCHE: Sulforafano e azione antinfiammatoria

LEGGI ANCHE: Hordeum vulgare e azione antinfiammatoria

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna a Blog