Tuorlo d’uovo ed effetti immunostimolanti
I fosfopeptidi della fosvitina, una proteina presente nel tuorlo d’uovo, sembrano esercitare un effetto positivo per il sistema immunitario: ecco gli esiti di uno studio condotto su colture cellulari.
Le risposte immunitarie sono il sistema di difesa del corpo contro le infezioni e l’immunostimolazione è una delle strategie importanti per proteggere il corpo. Al fine di studiare sostanze di origine alimentare in grado di produrre effetti virtuosi per il sistema immunitario, la ricerca nutraceutica ha attenzionato tante molecole bioattive di derivazione naturale, inclusi peptidi bioattivi, da fonti proteiche alimentari come pesce, soia, uova, latte e mais.
Tra questi, l’uovo è un’importante fonte di nutrienti come proteine, tra cui ovalbumina, ovotransferrina , ovomucoide e lisozima nell’albume: ma soprattutto di fosvitina, lipovitellina e livetina riscontrabili nel tuorlo.
In particolare, la fosvitina ha manifestato a più riprese caratteristiche funzionali come capacità antiossidanti, antibatteriche, antitumorali ed emulsionanti: uno studio recente condotto da un team di ricercatori coreani e statunitensi ne ha studiato l’azione immunostimolante.
Lo studio
I fosfopeptidi di fosvitina derivati dal tuorlo d’uovo sono stati preparati mediante pretrattamento ad alta temperatura, pressione moderata e combinazioni di enzimi: gli autori ne hanno osservato gli effetti in vitro utilizzando colture cellulare.
GLI ESITI – Queste sostanze contenute nel tuorlo d’uovo hanno promosso la produzione di ossido nitrico, un gas composto da una molecola di ossigeno ed una di azoto che contribuisce a diverse azioni dell’organismo tra cui la risposta immunitaria, e migliorato l’espressione e la secrezione di mRNA di citochine pro-infiammatorie (fattore di necrosi tumorale (TNF)-α e interleuchina (IL)-6).
“L’attivazione della via di segnalazione MAPK mediata da TLR2 è stata coinvolta in questi effetti immunostimolanti”, spiegano gli autori.
In conclusione, i fosfopeptidi della fosvitina possono essere sviluppati come agenti immunostimolanti, tuttavia – aggiungono i ricercatori – dovrebbero essere eseguiti ulteriori studi in vivo per confermarne l’attività e la sicurezza.
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