Succo di limone e risposta glicemica al pane
Attraverso uno studio in vivo e misurazioni oggettive, un team di studiosi francesi ha osservato la reazione glicemica e gastrica derivanti dal consumo di pane combinato ad acqua, succo di limone e tè. Ecco gli esiti.
Numerosi studi hanno riportato che i pasti a basso pH, quindi a base di alimenti alcalini (frutta, verdura ecc.) riducono la risposta glicemica ai cibi amidacei (patate, cereali ecc.). Tuttavia, il meccanismo sottostante non è ancora stato compreso. Dal canto suo, anche il tè – per il suo contenuto di polifenoli – è stato oggetto di studi per le sue proprietà di benessere.
Partendo da queste premesse, un team di ricercatori francesi ha condotto uno studio con l’obiettivo principale di osservare alcune reazioni fisiologiche tra cui svuotamento gastrico, percezioni dell’appetito e risposte glicemiche al pane consumato in combinazione con acqua, tè o succo di limone.
Studio
In questo intervento randomizzato e incrociato, dieci partecipanti hanno consumato porzioni uguali di pane (100 g) con 250 ml di acqua, succo di limone diluito in acqua o tè nero a colazione.
Volumi gastrici, concentrazioni di glucosio nel sangue e percezioni dell’appetito sono stati valutati alternativamente nell’arco di 180 minuti utilizzando rispettivamente la risonanza magnetica, il metodo della puntura del dito e le scale analogiche visive.
ESITI – Rispetto all’acqua, il succo di limone ha portato ad un aumento di 1,5 volte del volume del contenuto gastrico, 30 minuti dopo il pasto. Anche lo svuotamento gastrico era 1,5 volte più veloce.
Al contrario, il succo di limone ha suscitato una risposta glicemica inferiore rispetto all’acqua (le concentrazioni di glucosio nel sangue erano inferiori del 35%). Il tè non ha avuto effetto.
I cambiamenti nelle percezioni dell’appetito e nei volumi gastrici erano ben correlati, ma senza differenze significative tra i pasti.
“Il succo di limone ha abbassato la risposta glicemica e aumentato sia le secrezioni gastriche che il tasso di svuotamento. I risultati sono compatibili con l’ipotesi che la riduzione della risposta glicemica sia dovuta principalmente all’interruzione dell’idrolisi dell’amido attraverso l’inibizione acida dell’α -amilasi salivare”, si legge tra le conclusioni dell’abstract.
FONTE: European Journal of Nutrition

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