Stress e osteoporosi: il ruolo di probiotici e PUFA

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Stress e osteoporosi: il ruolo di probiotici e PUFA

Un esperimento in laboratorio condotto su un campione di topi ha evidenziato i benefici di un’azione sinergica di probiotici e acidi grassi polinsaturi sulla riduzione della densità ossea dovuta a stress lieve cronico.

L’osteoporosi è una condizione caratterizzata da una riduzione della massa ossea e può essere causata da alimentazione squilibrata (povera di calcio), sedentarietà, dinamiche ormonali, età che avanza e stress. Diversi studi, infatti, hanno evidenziato una connessione ossa-cervello e come la depressione indotta da stress cronico lieve possa ridurre il volume osseo. 

Partendo dai dati emersi in alcune ricerche per cui gli acidi grassi polinsaturi eserciterebbero degli effetti positivi nel contrasto dei comportamenti depressivi, in particolare acido eicosapentaenoico acido docosaesaenoico, e dai benefici dei probiotici per l’intestino e per le ossa, un team di studiosi dell’Hanyang University, in Corea del Sud, ha indagato sull’azione sinergica di queste due sostanze sulla perdita ossea indotta dalla depressione.

Lo studio

Gli autori hanno sottoposto un campione di ratti, sottoposti a stress cronico, ad una dieta composta da 0% o 1% di acidi grassi polinsaturi e probiotici (vivi o morti).

ESITI – Gli acidi grassi polinsaturi con probiotici vivi o morti hanno aumentato la massa ossea, il calcio e l’osteoprotegerina e hanno ridotto il telopeptide reticolato amino-terminale del collagene di tipo 1, l’attivatore del recettore del ligando del fattore nucleare kappa-Β e le citochine.

L’assunzione combinata di queste sostanze ha, inoltre, aumentato la serotonina cerebrale e modulato l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, diminuendo così l’espressione ossea del recettore beta 2 adrenergico e attivando il fattore di trascrizione 4 e aumentando il fattore 2 correlato al runt. 

Questo studio ha dimostrato che l’integrazione di acidi grassi polinsaturi e probiotici ha migliorato sinergicamente la perdita ossea indotta da lieve stress cronico agendo sull’asse cervello-intestino-osso”, scrivono gli autori. 

Tuttavia questo studio ha comunque evidenziato alcuni limiti. Innanzitutto, il meccanismo di protezione ossea non è stato confermato a livello genico. Altra limitazione: questo studio ha misurato la perdita ossea solo nel femore e nella tibia, non in altri siti, sebbene il femore possa essere il sito ottimale per riflettere l’osteoporosi.

A nostra conoscenza, questo studio è stato il primo a studiare gli effetti sinergici di protezione ossea di n-3 PUFA e probiotici nei ratti con stress lieve cronico. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare gli effetti sinergici di protezione ossea”, si legge tra le conclusioni.

FONTE: Journal of Functional Foods

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