Steatosi epatica e rischio mortalità: uno studio
Quanto incide il fegato grasso sull’indice di mortalità in un ampio campione di popolazione? Prova a rispondere uno studio coreano.
Abbiamo parlato a più riprese della steatosi epatica non alcolica, una condizione nota come fegato grasso caratterizzata dalla compresenza di diversi fattori di rischio cardiovascolare tra cui diabete, colesterolo irregolare e pressione alta. Questa condizione è causata soprattutto da cattive abitudini alimentari e da uno stile di vita sedentario, ma quanto può incidere sul rischio di mortalità?
Un team di ricercatori della Seoul National University in Corea ha provato a calcolare l’incidenza della steatosi epatica sul tasso di mortalità per tutte le cause attraverso uno studio di coorte sulla popolazione coreana.
Lo studio
Gli autori hanno raccolto i dati dei soggetti sottoposti ad un esame sanitario nel 2009 utilizzando il database di screening sanitario nazionale coreano. I dati sulla morte e sulla causa della morte sono stati forniti da Statistics Korea. Le cause di morte sono state classificate utilizzando la 10a revisione dei codici di classificazione internazionale delle malattie.
ESITI – Tra gli oltre 10 milioni e mezzo di partecipanti, gli autori hanno riscontrato in tutto circa 418 mila decessi in un periodo di 8,3 anni. Una volta aggiustate le variabili, è emerso che il rischio di mortalità per tutte le cause è aumentato insieme al punteggio di steatosi epatica.
Allo stesso modo, l’incidenza del fegato grasso aumentava linearmente con il rischio di mortalità causata da patologie, incluse malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie e malattie del fegato. Stessa tendenza è stata registrata anche all’aumentare dell’indice di massa corporea mentre è stato osservato un rischio addirittura maggiore tra i soggetti in sottopeso.
“L’indice di fegato grasso può servire come indicatore prognostico di morte e quando risulta elevato è associato ad una prognosi sfavorevole, in particolare nel gruppo sottopeso”, si legge tra le conclusioni.
Cosa fare per gestire la steatosi epatica
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale quindi il primo suggerimento è di limitare il consumo di cibi ricchi di grassi e zuccheri, in particolare quello delle bibite dolci gassate che hanno rivelato un’associazione significativa con il rischio di insorgenza del fegato grasso.
Prediligere alimenti come carciofo, broccoli, pesce azzurro e frutta secca, senza esagerare, può aiutare a supportare il benessere del fegato: qui potrai consultare 7 consigli alimentari particolarmente utili allo scopo.
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FONTE STUDIO: Metabolism

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