Sideritis scardica e benefici cognitivi

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Sideritis scardica

Sideritis scardica e benefici cognitivi

L’estratto di questa pianta, il cui infuso viene utilizzato per la preparazione del noto “tè di montagna”, sembra possedere delle spiccate proprietà neuroprotettive.

L’infuso di Sideritis scardica, una pianta di montagna, viene tradizionalmente usato nella medicina tradizionale nella penisola balcanica, e non solo, per le sue proprietà curative. Non a caso, l’infuso è conosciuto anche con l’appellativo di “tè della longevità”. 

Recentemente, la pianta è diventata sempre più popolare nell’Unione Europea, dove è disponibile come integratore alimentare commercializzato sotto forma di tisana preparata per decotto o infusione.

Dalle nostre parti è nota con il nome di “tè di montagna”.

Uno studio condotto un team di ricercatori dell’Università di Oslo, in Norvegia, ha esplorato gli effetti antinfiammatori degli estratti e dei composti bioattivi della pianta con particolare attenzione alle malattie neurodegenerative.

Esiti dello studio

Gli autori confermano che la pianta medicinale Sideritis scardica è una ricca fonte di flavonoidi e feniletanoidi.

Sono stati isolati undici composti fenolici. Gli estratti e i composti sono stati valutati per le proprietà immunomodulatorie, di interazione enzimatica e citotossiche.

Dalle osservazioni degli studio emerge che il principale polifenolo della pianta, il verbascoside, modula i processi infiammatori

A nostra conoscenza, questo è il primo rapporto che affronta gli effetti inibitori dell’ossido nitrico sulle cellule dendritiche, le attività di modulazione del complemento e gli effetti inibitori della colinesterasi”, scrivono gli autori.

Alcuni di questi composti ed estratti hanno mostrato attività anti-radicalica. Altri ancora hanno mostrato attività inibitoria di xantina ossidasi, un enzima responsabile di diverse patologie neurologiche. 

I risultati rivelano un’attività ad ampio spettro di questa pianta, che potrebbe potenzialmente fungere da sistema multi-bersaglio dell’Alzheimer”, concludono gli autori.

Il presunto effetto anti-Alzheimer è dovuto ad altri effetti oltre all’inibizione della colinesterasi, tuttavia gli autori sottolineano la necessità di effettuare ulteriori ricerche.

FONTE: Journal of Functional Foods

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Comments (3)

  • Sonia rispondere

    Quante tazze si possono bere al giorno?

    27 Agosto 2024 a 12:45
    • Francesco rispondere

      Quante ne vuoi perché non contiene caffeina

      29 Agosto 2024 a 22:46
    • Edy rispondere

      Anche 2-3 volte al giorno. Aggiungere un po di limone e miele. Ottimo per malani di stagione.

      6 Ottobre 2024 a 10:21

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