Retinopatia diabetica: il ruolo dei polifenoli

Torna a Blog

Retinopatia diabetica: il ruolo dei polifenoli

La retinopatia diabetica è una grave ripercussione dovuta al diabete mellito ed è una delle principali cause di cecità: un team di ricercatori ha condotto una revisione di alcuni studi sull’argomento per approfondire il potenziale ruolo dei polifenoli in chiave preventiva e di contrasto.

Su questo blog abbiamo spesso parlato di diabete, alterazioni metaboliche ed episodi cardiovascolari, ponendo l’attenzione sui possibili approcci naturali da riservare alle strategie di prevenzione. Questa volta, invece, parliamo di retinopatia diabetica, una patologia strettamente correlata al diabete mellito che colpisce gli occhi al punto tale da causare cecità. Lo facciamo attraverso gli esiti di uno studio pubblicato sul Journal of Functional Foods che ha messo in evidenza i potenziali benefici dei polifenoli nel contrastare questa spiacevole ripercussione del diabete.

Tra tutte le complicanze diabetiche, la retinopatia diabetica è la complicanza diabetica asintomatica più grave e progressiva ed è caratterizzata da lesioni vascolari, distacco di retina, occlusione capillare, emorragia del vitreo, edema maculare ed essudati lipidici. Considerando il preoccupante trend che vede un incremento delle patologie riconducibili alle cattive abitudini alimentari, tra cui la retinopatia diabetica, si rende sempre più necessario individuare strategie di prevenzione naturale.

Ed è qui che intervengono i fitocomplessi, ovvero molecole dalle proprietà farmacologiche presenti in natura che si trovano principalmente nella frutta, nella verdura e in varie piante medicinali. Tra cui i polifenoli, una macrocategoria che a loro volta sono classificati in base alla struttura molecolare in due gruppi principali: flavonoidi e non flavonoidi. A loro volta, i flavonoidi possono essere classificati in sei sottoclassi: flavanoli, flavoni, flavanoni, isoflavoni, flavonoli e antociani.

Dopo aver fatto un po’ di chiarezza sulla patologia e sui polifenoli, andiamo a rivelare ciò che gli studiosi hanno osservato al termine di questa ricerca.

Esiti dello studio

Flavanoli

I due principali flavanoli sono le catechine e proantocianidine. Le catechine si trovano tipicamente nella frutta (uva, cacao) e nel vino rosso, ma le fonti più ricche sono il tè verde e il cioccolato. Catechina ed epicatechina  sono entrambi flavanoli primari presenti nei frutti, mentre gallocatechina, epigallocatechina ed epigallocatechina gallato sono riscontrabili soprattutto in numerosi semi di leguminose.

Diversi studi hanno evidenziato il loro potenziale nel contrastare il rischio di retinopatia diabetica grazie alla loro azione antinfiammatoria, ma anche stimolando altri meccanismi virtuosi.

Flavanoni

Si trovano principalmente nei pomodori, negli agrumi e, in quantità ridotta, in alcune piante aromatiche tra cui la menta. Naringenina, eridicitolo ed esperetina sono i principali composti della classe dei flavanoni che possono essere estratti rispettivamente da pompelmo, limoni e arance.

Gli esiti di diverse sperimentazioni hanno messo in evidenza l’efficacia antiossidante e vasoprotettiva dell’esperitina e, di conseguenza, un grande potenziale rispetto alla prevenzione e al trattamento della retinopatia diabetica. 

Antociani

Sono dei pigmenti naturali responsabili dei colori di diverse verdure, frutta e fiori. Possono essere trovati in cereali, vino rosso e alcune verdure verdi (ravanelli, fagioli, cipolle, melanzane), ma sono abbondantemente presenti nella frutta rossa, tra cui more, fragole, ciliegie e ribes nero.

Anche in questo caso, la loro azione antiossidante e antinfiammatoria ha manifestato interessanti potenzialità terapeutiche utili a fronteggiare la retinopatia diabetica.

Flavoni

Generalmente sono ampiamente presenti in prezzemolo, broccoli, cereali e sedano. Inoltre, si trovano anche nella buccia degli agrumi. I flavoni sono rappresentati principalmente da tre classi: sinensetina, nobiletina e tangeretina

Per quanto riguarda il loro potenziale nei confronti della retinopatia diabetica, i risultati più interessanti sono stati riscontrati negli studi realizzati su topi sottoposti al trattamento con baicaleina, un potente antiossidante contenuto nella Scutellaria Baicalensis, una pianta officinale.

Flavonoli

Vino rosso, porri, cavolo riccio, broccoli, e cipolle sono le principali fonti di flavonoli. Ed i componenti principali dei flavonoli sono miricetina, kaempferolo e quercetina. Quest’ultimi, in particolare kaempferolo e quercetina, si sono rivelati estremamente interessanti per la gestione delle complicanze derivanti dal diabete.

Isoflavoni

Le leguminose, tra cui la soia ei suoi derivati, sono la principale fonte di isoflavoni nella dieta umana. In questo caso, è la puerarina ad aver evidenziato gli effetti più significativi per la protezione della retina. 

Polifenoli non flavonoidi

Curcumina e resveratrolo sono i polifenoli non appartenenti alla categoria dei flavonoidi che hanno manifestato il potenziale terapeutico più interessante. 

I polifenoli possono essere considerati un’alternativa sicura ed efficace alle tradizionali terapie e trattamenti che possono essere utilizzati per gestire e curare la retinopatia del diabete. Esistono numerosi studi in vivo e in vitro che hanno rivelato la capacità dei fitocomplessi di migliorare lo stato ossidativo, diminuire il rilascio di mediatori proinfiammatori e ripristinare lo spessore della retina sopprimendo la neurodegenerazione e l’apoptosi”, si legge tra le conclusioni degli autori.

Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici per supportare l’uso dei polifenoli nel contrasto alla retinopatia diabetica. Infatti, a causa degli esiti variabili e controversi di alcune indagini cliniche, l’identificazione di effetti positivi stabili di questi composti naturali nei pazienti è ostacolata, e l’accuratezza dei risultati può risultare limitata.

FONTE: Journal of Functional Foods

coohesion logo

LEGGI ANCHE: Sindrome metabolica: sintomi, criteri diagnostici e rimedi

LEGGI ANCHE: Nefropatia diabetica: le potenzialità delle betacianine

Condividi questo post

Comments (1)

  • Mauro Brozzi rispondere

    I miei complimenti e un caro saluto al dr. Di Guida, del quale, per cause tecniche al mio smartphone, ho perso i contatti, pure informandolo che il Nutraceutics Appennine Project procede speditamente,

    24 Luglio 2021 a 12:25

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna a Blog