Problemi di vista e demenza senile: c’è un collegamento
Soprattutto nelle donne anziane, i problemi alla vista sembrano associati ad un deterioramento cognitivo: lo rivela uno studio pubblicato su JAMA Ophthalmology.
Una ricerca statunitense ha evidenziato una correlazione tra problemi alla vista e demenza senile – o comunque deterioramento cognitivo – nelle donne di terza età: lo rivela una ricerca pubblicata su JAMA Ophthalmology. Questa è la conclusione di uno studio in cui i ricercatori finalizzato ad indagare su una possibile associazione tra danni visivi e declino delle funzionalità cerebrali.
Donne anziane, problemi di vista e demenza: lo studio
In questa ricerca, iniziata nel 2000, gli studiosi hanno osservato i dati di 1061 donne anziane misurandone la compromissione della vista e valutandone l’impatto sulle funzioni cognitive attraverso dei questionari clinici somministrati annualmente alle partecipanti (con età media di 73,8 anni).
L’ESITO – La compromissione della vista è stata associata ad un aumento del rischio da 2 a 5 volte maggiore di sviluppare demenza. Nello specifico, soltanto il 3,1% delle partecipanti che non aveva deficit visivi ha sviluppato problemi cognitivi a differenza dell’8,2% che, invece, aveva problemi.
“Questi risultati suggeriscono che la compromissione della vista può essere un fattore di rischio per la demenza, anche se limitati dalla dimensione del campione e sono necessarie ulteriori ricerche in una popolazione più ampia” affermano gli autori.
Sulle motivazioni di questa associazione potrebbe esserci l’usura delle aree cerebrali impiegate per entrambe le funzioni.
“Indipendentemente dal meccanismo – causa comune, privazione sensoriale o una combinazione di fattori – la compromissione della vista potrebbe rappresentare un precoce precursore del rischio di demenza. Questi risultati suggeriscono un potenziale valore per lo screening della vista e interventi di miglioramento della visione. Ulteriori ricerche – concludono gli autori – sono garantite per identificare quelli a più alto rischio di sviluppare deficit cognitivo, studiare le differenze legate al sesso nella patologia oculare e nel deterioramento cognitivo e valutare l’effetto degli interventi oftalmici sull’incidenza di demenza e / o traiettorie cognitive tra i pazienti con demenza”.
Lascia un commento