Pane con alghe ed effetti sulla digestione dei carboidrati

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Pane con alghe ed effetti sulla digestione dei carboidrati

Aggiungere le alghe al pane può essere un espediente utile per migliorare la digestione dei carboidrati e per avere una migliore gestione glicemica? Ha provato a rispondere uno studio.

Le alghe alimentari, in diversi studi, hanno manifestato un’interessante attitudine nel migliorare la digestione dei carboidrati e il controllo glicemico. D’altro canto, il pane rappresenta un alimento a cui spesso si rinuncia, anche malvolentieri, proprio per difficoltà digestive e per motivi di salute cardiovascolare

Ecco perché un team di ricercatori britannici ha provato ad indagare sugli effetti digestivi e glicemici di un potenziale superfood che unisse le caratteristiche gastronomiche del pane e le potenzialità salutistiche delle alghe. 

Lo studio 

Andando nello specifico, gli studiosi hanno selezionato due tipologie di alghe, ovvero Ascophyllum nodosum e Fucus vesiculosus, incorporandole nell’impasto del pane in percentuali dello 0,5% e del 2%.

L’obiettivo degli autori era quello di indagare sugli effetti glicemici, attraverso una sperimentazione in vivo, e di osservare eventuali effetti digestivi, attraverso un approccio in vitro

Per la sperimentazione in vivo, gli studiosi hanno reclutato 10 maschi sani e femmine sane, non allattanti e non gravide di 18 anni o più, che non assumevano farmaci da prescrizione e non diabetici o pre-diabetici. I partecipanti hanno consumato ciascuno dei pani entro i primi 10 minuti dello studio.

ESITI – Gli autori non hanno riscontrato miglioramenti significativi del pane con l’aggiunta di alghe rispetto al pane tradizionale per quanto riguarda la gestione glicemica. I risultati delle due tipologie di pane erano quasi sovrapponibili.

Altro discorso, invece, per quanto riguarda la digestione dei carboidrati osservata in laboratorio nel modello in vitro. Per la precisione, “l’aggiunta di Ascophyllum nodosum come pane arricchito ha ridotto significativamente la quantità di rilascio di glucosio rispetto al controllo in tutti i momenti successivi”, evidenziando quindi un’interessante proprietà.

L’effetto, però è sembrato ridursi significativamente in seguito alla cottura

Il modello di digestione in vitro ha mostrato che il processo di cottura, che si tratti di degradazione termica, interazione proteica o altro meccanismo, ha ridotto l’efficacia della modulazione delle alghe nella digestione dei carboidrati”, precisano gli autori. 

Proteggere le alghe durante il processo di cottura attraverso una forma di incapsulamento aumenterebbe potenzialmente la biodisponibilità dei bioattivi nel sito richiesto per l’effetto. Aumentando la biodisponibilità dei polifenoli delle alghe nell’intestino tenue aumenterebbe la modulazione della digestione dei carboidrati anche in vivo”, concludono gli studiosi.


FONTE: Journal of Functional Foods

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