Omega-3, probiotici e obesità: effetti sulla funzione cognitiva

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Omega-3, probiotici e obesità: effetti sulla funzione cognitiva

Uno studio scientifico dimostra che una dieta arricchita con omega-3 e probiotici può migliorare la plasticità neurale nell’ippocampo dorsale di suinetti femmine in età prepuberale che seguono una dieta ad alto contenuto di grassi.

L’obesità infantile rappresenta una delle più grandi sfide del nostro tempo. Non solo la sua prevalenza è in aumento, ma anche i suoi effetti sulla salute a lungo termine sono preoccupanti. L’obesità infantile, infatti, è stata associata ad un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e altre patologie croniche. Inoltre, può anche influire sulla funzione cognitiva, con conseguente riduzione della performance scolastica e della qualità della vita.

Le cause di questa condizione sono molteplici e complesse, ma la dieta gioca un ruolo fondamentale. In particolare, le diete ad alto contenuto di zuccheri e acidi grassi sono state associate ad un aumento del rischio di obesità infantile. Queste diete, inoltre, potrebbe ridurre la neuroplasticità inducendo il deterioramento cognitivo.

Per combattere l’obesità infantile e migliorare la funzione cognitiva, molti ricercatori stanno cercando di identificare nuove strategie terapeutiche. Uno dei candidati più promettenti sono gli omega-3 e i probiotici. Gli omega-3 sono acidi grassi essenziali che svolgono un ruolo fondamentale nella salute cerebrale, mentre i probiotici sono batteri benefici che possono migliorare la salute dell’intestino e del cervello.

Uno studio recente ha cercato di valutare gli effetti di una dieta arricchita con Bifidobacterium breve e omega-3 sulla neuroplasticità dei suinetti in età prepuberale.

Lo studio

Un campione di suinetti sono stati alimentati con quattro diverse diete: dieta standard, dieta ad alto contenuto di grassi, dieta HF comprendente Bifidobacterium breve e dieta grassa comprendente gli acidi grassi probiotici e omega-3.

ESITI – I risultati dello studio hanno indicato che la dieta comprendente acidi grassi probiotici e omega-3 ha avuto un effetto benefico sulla neurogenesi e la plasticità sinaptica, a differenza degli altri regimi alimentari. 

Questi risultati suggeriscono che una dieta arricchita con Bifidobacterium breve e omega-3 può migliorare la funzione cognitiva nei suinetti in età prepuberale che seguono una dieta ad alto contenuto di grassi.

È importante notare che l’effetto neurogenico della dieta T4 non sembra essere correlato alla richiesta lipidica. Questo significa che la neurogenesi è stata indotta da meccanismi indipendenti dalla presenza di grassi nella dieta. Questi risultati sono particolarmente interessanti, perché suggeriscono che è possibile migliorare la funzione cognitiva nei soggetti obesi senza modificare radicalmente la loro dieta”, sottolineano gli autori.

In conclusione, gli omega-3 e i probiotici rappresentano una nuova frontiera nella lotta all’obesità infantile e al deterioramento cognitivo. Gli studi futuri potrebbero approfondire gli effetti di questa correlazione.


FONTE: European Journal of Nutrition

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