Omega-3 e autismo: potrebbe migliorare i sintomi nei bambini

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Omega-3 e autismo: potrebbe migliorare i sintomi nei bambini

È quanto emerge da una meta-analisi di 27 studi che hanno coinvolto complessivamente 1028 bambini autistici, ma i ricercatori invitano alla prudenza sugli esiti.

Acidi grassi omega-3 e vitamine potrebbero aiutare i bambini autistici a ridurre alcuni sintomi: è quanto suggerisce l’esito di una maxi-revisione di 27 studi pubblicata sulla rivista Pediatrics. Ricerche che hanno coinvolto 1028 bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico

Interventi dietetici e integratori rappresentano percorsi terapeutici ricorrenti per i giovani affetti da autismo, per questo motivo gli studiosi hanno voluto approfondire la questione valutandone l’efficacia. Nello specifico, i bambini hanno assunto vitamine, integratori di omega-3 e una soluzione placebo in modo che gli osservatori potessero analizzare gli effetti sui sintomi.

Gli effetti di vitamine e integratori omega-3 per i bambini autistici

I ricercatori hanno osservato un miglioramento dei sintomi nei bambini sottoposti a vitamine e integratori omega-3 rispetto ai bambini che hanno assunto il placebo. Miglioramenti di entità variabile riguardanti alcuni aspetti, tra cui:

  • le abilità linguistiche e sociali;
  • l’attenzione;
  • la ripetitività dei comportamenti;
  • l’irritabilità;
  • il sonno;
  • la comunicazione.

Considerando la media ponderata degli studi presi in analisi, il periodo di osservazione è stato di circa 10,6 settimane e l’età media dei partecipanti di 7,1 anni.

Limiti della ricerca 

I ricercatori hanno evidenziato alcune criticità soffermandosi sulla diversità di metodologia dei singoli studi presi in osservazione. Eterogeneità inerente alle caratteristiche del campione analizzato, alla misurazione dei risultati clinici e alla tipologia degli integratori.

L’agenzia di stampa Reuters ha raccolto le parole del prof. David Fraguas, autore principale dello studio: “Questi risultati suggeriscono che alcuni interventi dietetici potrebbero svolgere un ruolo nella gestione clinica di alcune aree di disfunzione specifiche dell’ASD”. Tuttavia la meta-analisi, prosegue Fraguas, non prende in considerazione, “i meccanismi coinvolti nella potenziale efficacia degli interventi dietetici nel Disturbo dello Spettro Autistico e ancora oggi questo aspetto non è stato approfondito”

“Attualmente, non possiamo formulare raccomandazioni specifiche riguardanti gli interventi dietetici come trattamenti per il Disturbo dello Spettro Autistico”, conclude Fraguas.

FONTE: Pediatrics

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