Olio di sansa di oliva e benefici per il colesterolo
È stato condotto il primo intervento clinico per studiare gli effetti dell’olio di sansa di oliva, un olio che si ricava dagli scarti di produzione dell’olio extravergine, su soggetti sani e con ipercolesterolemia: ecco gli esiti.
La morbilità e la mortalità per malattie cardiovascolari sono in aumento e rappresentano un grave problema di salute pubblica in tutto il mondo. Le malattie cardiovascolari possono essere causate da molteplici fattori variabili e invariabili. Tra quelli variabili, l’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale.
A questo proposito, la dieta mediterranea è stata indicata a più riprese come un modello di alimentazione ideale per la salute cardiovascolare. Questo regime alimentare, infatti, risulta associato a una maggiore aspettativa di vita e ad effetti protettivi contro le malattie croniche.
L’olio d’oliva è un componente essenziale della dieta mediterranea, essendo la sua principale fonte di grasso. A seconda della lavorazione delle olive si ottengono diverse categorie di olio di oliva: olio extra vergine, vergine, raffinato e olio di sansa di oliva, tutti ad alto contenuto di grassi monoinsaturi acidi, principalmente acido oleico.
Nello specifico, l’olio di sansa di oliva si ottiene dal prodotto di scarto rimasto dopo l’estrazione meccanica dell’olio di oliva, ed è composto da buccia, polpa e nocciolo d’oliva. Nonostante il suo basso contenuto in composti fenolici, questo prodotto ottenuto dalla lavorazione dell’olio è ricco di altri composti bioattivi tra cui squalene, triterpeni pentaciclici, tocoferoli, steroli e alcoli grassi alifatici.
La ricerca sugli effetti sulla salute dell’olio di sansa nell’uomo è stata incentrata perlopiù sulla valutazione di alcuni componenti minori puri somministrati come farmaci o integratori alimentari.
Per questo motivo, un team di ricercatori del CSIC di Madrid ha condotto uno studio di intervento per valutare il possibile ruolo benefico del consumo di olio di sansa di oliva sulle concentrazioni sieriche di lipidi e altri biomarcatori della salute cardiovascolare come pressione sanguigna, funzione endoteliale e infiammazione in soggetti a rischio.
Lo studio
Gli autori hanno effettuato un intervento randomizzato, controllato, cieco, crossover destinato a soggetti sani e a rischio (ipercolesterolemici). I partecipanti hanno consumato giornalmente 45 grammi di olio di sansa di oliva oppure olio di girasole ad alto contenuto di acido oleico per 4 settimane.
ESITI – L’olio di sansa di oliva ha ridotto significativamente le concentrazioni sieriche di colesterolo lipoproteico a bassa densità (colesterolo LDL), apolipoproteina B e migliorato il rapporto LDL/HDL sia nei volontari sani che quelli a rischio: tutti effetti non osservati nel gruppo ha assunto olio di girasole.
Altri parametri come pressione sanguigna, tonometria dell’arteria periferica, funzione endoteliale e infiammazione non sono stati influenzati dal trattamento.
“In conclusione, l’olio di sansa di oliva potrebbe esercittare azioni ipolipidemiche nei consumatori sani e nei soggetti con colesterolo alto nel sangue, contribuendo alla prevenzione delle malattie cardiovascolari”, scrivono gli autori.
FONTE: European Journal of Nutrition
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