Olio di oliva e benefici per la salute

Torna a Blog
olio di oliva brocca vetro foglie olive

Olio di oliva e benefici per la salute

Oltre ad essere un ingrediente cardine della dieta mediterranea, l’olio di oliva è un vero e proprio elisir di benessere naturale: arriva un’altra conferma da una revisione pubblicata sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases. 

L’olio d’oliva è la principale fonte di grassi nell’area mediterranea e, tra le altre caratteristiche, distingue la dieta mediterranea dagli altri regimi dietetici. Diversi studi hanno indagato sui benefici per l’organismo derivanti dal consumo moderato e costante di questo prezioso ingrediente, soprattutto per il colesterolo ed il rischio cardiovascolare, ma anche per la memoria

Questa pubblicazione, frutto di una collaborazione tra ricercatori provenienti da diverse parti del mondo, fornisce in modo critico una sintesi dei principali risultati ottenuti sull’olio di oliva, sottolineando come e perché il consumo di questo alimento, integrato in una dieta equilibrata e in uno stile di vita sano, prolunghi la durata della vita.

Benefici cardiovascolari

Per tanti anni, è passato il messaggio che tutti i grassi avessero effetti negativi sulla salute cardiovascolare: messaggio fuorviante, a detta degli autori, soprattutto in virtù di alcuni studi che hanno evidenziato le diverse attività tra grassi saturi e insaturi. “Il messaggio chiave avrebbe dovuto essere quello di selezionare le fonti di grassi più sane (ad esempio noci, avocado, olio di oliva, altri oli vegetali insaturi e pesce grasso) per sostituire le fonti di grassi malsane (carni rosse e lavorate o latticini)”, si legge dal paper scientifico.

Nello specifico, l’olio d’oliva ha manifestato la capacità di ridurre il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL (la frazione “buona” di colesterolo), abbassando quindi uno dei molteplici fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.

Azione cardioprotettiva

Da un punto di vista molecolare e meccanicistico, la ricerca sul potenziale salutare dei polifenoli dell’olio d’oliva è molto avanzata e comprende studi nutrigenomici  e proteomici, in particolare di Olea Europea e idrossitirosolo. Tuttavia, osservano gli autori, i dati accumulati mostrano chiaramente che, molto frequentemente, la biodisponibilità dei polifenoli è piuttosto bassa.

Sebbene gli effetti dell’idrossitirosolo sulle concentrazioni di colesterolo siano modesti – aggiungono gli studiosi – molti altri fattori di rischio cardiovascolari sono modulati positivamente da tali molecole e, se aggiunti, potrebbero almeno in parte spiegare le proprietà cardioprotettive attribuite all’olio extra vergine di oliva”.

Benefici che, ipotizzano gli autori, sono di natura antinfiammatoria come dimostrano gli esiti di uno studio che hanno evidenziato l’azione virtuosa dell’idrossitirosolo per la riduzione delle manifestazioni cutanee della psoriasi. Ma non solo. Un altro studio ha dimostrato l’effetto positivo dell’olio di oliva sulla funzionalità delle particelle e sulla concentrazione di colesterolo buono (HDL).

Secondo i ricercatori, sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire gli effetti umani dell’olio d’oliva e dei suoi componenti minori, soprattutto considerando la scarsità di sperimentazioni effettuate sugli effetti dell’idrossitirosolo, come molecola pure, sull’uomo.

Potenzialità antitumorali

“Le prime pubblicazioni epidemiologiche hanno riportato un’associazione inversa tra l’aderenza alla dieta mediterranea e l’incidenza del cancro al seno, più specificamente, sulla prevenzione del cancro al seno in postmenopausa, scrivono gli scienziati.  Tuttavia, la quasi totalità dei dati provengono da studi epidemiologici osservazionali, quindi di matrice statistica. 

In termini di meccanismi d’azione, diversi studi in vitro suggeriscono che molti dei potenziali effetti benefici dell’olio d’oliva possono essere attribuiti ai suoi componenti minori, che sono abbondanti negli oli extravergini di oliva. Le azioni antitumorali sono molteplici e comprendono l’inibizione della proliferazione cellulare e della progressione del tumore, nonché un aumento dei tassi di apoptosi (morte delle cellule tumorali). 

“Inoltre, è ipotizzabile una minore generazione di sostanze nocive (la maggior parte delle quali ossidate in natura) nel tratto gastrointestinale, dove i (polifenoli dell’olio d’oliva e la vitamina E sono presenti in concentrazioni più elevate rispetto al flusso sanguigno e potrebbero smorzare la lipoperossidazione indotta dalla digestione”, aggiungono gli autori.

Effetti neuroprotettivi

Studi osservazionali mostrano che una maggiore aderenza al modello dietetico mediterraneo, caratterizzato da un elevato consumo di olio d’oliva, frutta, verdura, cereali integrali, pesce, latticini a basso contenuto di grassi e polifenoli e basso consumo di alimenti di origine animale, è stato associato ad un rischio ridotto di declino cognitivo lieve e demenza. Tuttavia, il contributo individuale dell’olio d’oliva rispetto al contributo aggregato del modello dietetico mediterraneo sul minor rischio di deterioramento cognitivo non è chiaro.

Per questo motivo, sono necessari ulteriori studi per comprendere i meccanismi potenzialmente coinvolti in queste associazioni.

Azione antidiabetica

Esistono prove sostanziali che i modelli dietetici ricchi di olio d’oliva migliorano i fattori di rischio cardiometabolico e riducono il rischio di diabete di tipo 2, potenzialmente a causa del suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi e delle elevate quantità di polifenoli”, dichiarano gli autori. 

Come evidenziato dagli esiti di diversi studi, il contributo specifico dell’olio d’oliva nella gestione del rischio metabolico riguarda soprattutto il controllo del peso, cosa che sembra paradossale considerando l’elevato contenuto calorico dell’alimento.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, il consumo di olio d’oliva come parte di un modello alimentare sano può essere in grado di ridurre il rischio di diabete di tipo 2. Tuttavia, prima di poter trarre solide conclusioni, va notato che gli attuali interventi sullo stile di vita sono di dubbia utilità nella prevenzione cardiovascolare, probabilmente a causa del fatto che la perdita di peso e il successivo mantenimento del peso a lungo termine sono difficili da implementare in realtà” hanno osservato gli studiosi.

Insomma, in definitiva arriva un’ulteriore conferma dei benefici derivanti dal consumo di olio d’oliva, un superfood che pian piano è destinato a ritagliarsi uno spazio sempre più importante anche in campo nutraceutico.

Intanto, dai uno sguardo a Nurvast Advance, il nostro prodotto nutraceutico ideato e sviluppato per contrastare e prevenire la sindrome metabolica che, insieme ad altri estratti naturali ad alto potenziale antiossidante, contiene anche Olea Europea.


FONTE STUDIO: Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases

coohesion logo

LEGGI ANCHE: Arriva il cioccolato per diabetici: contiene olio d’oliva

LEGGI ANCHE: Cioccolato ed effetti sulla pressione nei soggetti diabetici

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna a Blog