Nitrati vegetali ed effetti neuroprotettivi
Uno studio ha evidenziato i benefici di un’alimentazione ricca di nitrati vegetali nel ridurre il rischio di demenza: ecco gli esiti.
La demenza rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica in tutto il mondo. Con una popolazione che invecchia, la ricerca di nuove strategie preventive diventa essenziale.
Un recente studio ha esaminato il ruolo dell’apporto dietetico di nitrati, in particolare quelli derivati da fonti vegetali, e il loro possibile impatto sulla salute cerebrale vascolare e sul rischio di sviluppare la demenza.
Questa ricerca, basata su dati di una vasta coorte di partecipanti, mirava a esplorare l’associazione tra l’assunzione di nitrati e il rischio di demenza, oltre a indagare il legame con importanti indicatori di salute cerebrale vascolare ottenuti tramite imaging.
Lo studio
Il team di ricerca ha coinvolto 9543 partecipanti, privi di demenza, facenti parte dello studio prospettico basato sulla popolazione di Rotterdam, nel periodo compreso tra il 1990 e il 2009.
L’apporto dietetico di nitrati è stato valutato tramite questionari di frequenza alimentare. I partecipanti sono stati seguiti fino a gennaio 2020 per monitorare l’incidenza di demenza. Per analizzare l’associazione tra l’apporto di nitrati e il rischio di demenza, sono stati utilizzati modelli di regressione di Cox.
Inoltre, tramite modelli lineari misti e di regressione logistica, sono stati valutati i cambiamenti nei marcatori di imaging cerebrale lungo tre esami consecutivi (intervallo medio tra le immagini 4,6 anni).
ESITI – L’analisi dei dati ha rivelato che il consumo medio di nitrati alimentari dei partecipanti era di 85 mg/die, principalmente provenienti da fonti vegetali (in media l’81%).
Nel corso di una media di 14,5 anni di follow-up, 1472 partecipanti hanno sviluppato demenza. I risultati hanno mostrato una correlazione positiva tra un maggiore consumo totale e di nitrati vegetali e un minor rischio di demenza per ogni aumento di 50 mg/die (hazard ratio – HR: 0.92; intervallo di confidenza al 95% – IC: 0.87, 0.98; e HR: 0.92; IC 95%: 0.86, 0.97, rispettivamente).
Tuttavia, non sono stati osservati cambiamenti significativi nei marcatori di imaging cerebrale in relazione all’apporto di nitrati. Inoltre, l’assunzione di nitrati non derivanti da fonti vegetali non ha mostrato associazioni significative con il rischio di demenza (HR: 1.15; IC 95%: 0.64, 2.07) o con i marcatori di imaging cerebrale.
“Questo studio epidemiologico fornisce importanti evidenze sul ruolo dell’assunzione di nitrati alimentari, in particolare quelli derivati da fonti vegetali, nella prevenzione della demenza. Maggiori quantità di nitrati provenienti da fonti vegetali sembrano essere associate a un rischio ridotto di sviluppare demenza”, si apprende dal paper.
In ogni caso, non è stata rilevata una correlazione significativa tra l’apporto di nitrati e i marcatori di salute cerebrale vascolare, suggerendo che l’effetto protettivo dei nitrati potrebbe essere mediato da altre vie biologiche.
È importante sottolineare che questo studio fornisce una prospettiva interessante e stimolante sulla potenziale influenza di una dieta ricca di nitrati vegetali sulla salute cerebrale e sul rischio di demenza. Ulteriori ricerche saranno necessarie per comprendere appieno i meccanismi sottostanti e per confermare tali risultati.
Nel frattempo, incoraggiare un’alimentazione equilibrata e ricca di alimenti vegetali può rappresentare un semplice ma prezioso contributo per la salute cerebrale e il benessere generale.
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