Mirtilli ed effetti dei suoi antociani: una revisione
Un team di ricercatori ha studiato l’azione degli antociani contenuti nei mirtilli osservando gli esiti di diversi studi condotti sull’argomento.
Oltre ad essere gustosi, i mirtilli hanno manifestato a più riprese di essere un vero e proprio elisir di benessere naturale: il merito delle sue proprietà è da attribuire soprattutto all’elevata concentrazione di antociani, una famiglia di flavonoidi dalla spiccata attitudine antiossidante.
Su questo blog, per esempio, abbiamo già parlato delle sue attività antibatteriche e del suo potenziale anti-obesità dopo un processo di fermentazione. Di recente, è stata pubblicata una revisione sulla reale concentrazione degli antociani presente nelle tantissime varietà di questo frutto. E, soprattutto, gli effetti che questi esercitano sull’organismo.
Antociani dei mirtilli: quali sono gli effetti?
Numerosi studi hanno dimostrato che gli antociani del mirtillo possono mantenere la salute umana e ridurre i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Gli antociani del mirtillo non sono solo ben noti come potenti antiossidanti naturali, ma riducono anche l’infiammazione, in particolare nell’intestino, e proteggono dallo sviluppo di malattie cardiovascolari attenuando la micro-infiammazione sistemica.
Inoltre, questi composti – stando agli studi – riducono il rischio di sviluppo di diabete e obesità e hanno manifestato proprietà neuroprotettive.
Ma quali sono le conclusioni degli autori che hanno effettuato una revisione complessiva delle ricerche condotte sugli antociani contenuti nel mirtillo?
“Molti risultati sperimentali mostrano che l’antocianina del mirtillo ha un’evidente attività antiossidante, antinfiammatoria e di sensibilizzazione all’insulina. Tuttavia, per la protezione o l’ottimizzazione del sistema nervoso umano, gli attuali risultati sperimentali sono relativamente pochi o vi sono difetti nel disegno sperimentale”, fanno sapere gli studiosi.
Ad esempio, scrivono gli autori, dopo l’intervento dell’antocianina del mirtillo nei bambini di età compresa tra 8 e 10 anni, è stata studiata l’abilità cognitiva dei piccoli senza considerare l’influenza sull’appetito dell’antocianina e i fattori emotivi.
Un’altra osservazione riguarda la possibilità di utilizzare questo elemento come ingrediente per lo sviluppo di prodotti nutraceutici: “L’antocianina non è stabile nella sua forma libera. Molti studi hanno diretto gli sforzi verso il miglioramento della stabilità degli antociani. Questi includono la preparazione di microcapsule, particelle di idrogel e così via. Questi processi hanno effetti protettivi sugli antociani del mirtillo, ma ognuno ha i suoi difetti”.
Infine, gli studiosi identificano due approcci diversi affinché sia possibile potenziare e agevolare la disponibilità degli effetti di benessere degli antociani del mirtillo, facendo riferimento anche alla possibilità di impiegarlo nell’ambito dei superfood: “Nella ricerca futura, dovremo concentrarci sul metodo di produzione industriale dell’antocianina in modo che sia stabile alla luce e al calore e mantenga un presso basso. L’altro è migliorare la biodisponibilità degli antociani del mirtillo, per massimizzarne l’utilizzo”.
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