La menopausa precoce aumenta il rischio di infarti e ictus
Le donne che entrano in menopausa prima dei 40 anni hanno una probabilità maggiore del 55% di avere problemi cardiovascolari entro i 60 anni: lo rivela uno studio.
Tra le conseguenze della menopausa precoce emerge anche un maggiore rischio di avere problemi cardiovascolari prima dei 60 anni. È l’esito di una maxi-revisione di 15 studi pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet Public Health. Studi condotti in 5 paesi differenti tra il 1946 e il 2013 e che hanno coinvolto complessivamente oltre 300mila donne.
La menopausa si definisce precoce quando arriva prima dei 40 anni di età. Questo fenomeno coinvolge una percentuale bassa di donne (circa l’1%) e comporta una serie di problematiche fisiche ed emotive dettate dai cambiamenti ormonali e dall’improvvisa perdita della fertilità.
Menopausa precoce e problemi cardiovascolari: lo studio
Definita anche insufficienza ovarica primaria, la menopausa precoce sembra essere associata ad un rischio maggiore del 55% di avere un infarto o un ictus. In generale, i ricercatori hanno rilevato una correlazione tra i tempi della menopausa e il rischio di episodi cardiovascolari: più tardi arriva, più è bassa la percentuale.
Nello specifico:
- la menopausa sotto i 40 anni implica un rischio maggiore del 55%;
- la menopausa dai 40 ai 44 anni comporta un rischio pari al 30%;
- la menopausa dai 45 ai 49 anni comporta un rischio pari al 12%.
Considerando il campione preso in analisi, gli studiosi hanno rilevato un periodo medio di 13,5 anni tra l’arrivo della menopausa e l’episodio cardiovascolare per le donne con una insufficienza ovarica primaria (aumento della possibilità di ictus o infarti sotto i 60 anni).
Basso livello di istruzione, obesità, fumo e ipertensione sono emersi come fattori ricorrenti tra le donne che hanno avuto eventi come infarti o ictus.
Limiti della ricerca
Si tratta di una ricerca osservazionale che non tiene in considerazione l’eventuale relazione clinica tra i tempi della menopausa e gli episodi cardiovascolari. Inoltre, quest’ultimi sono stati segnalati direttamente dalle partecipanti e non c’è stata alcuna consultazione delle loro cartelle cliniche da parte dei ricercatori.
Gli studiosi, infine, non escludono che i risultati ottenuti possano essere alterati dall’impatto delle terapie ormonali iniziate dopo la menopausa.
Nonostante queste criticità di metodo, gli esiti suggeriscono l’importanza del monitoraggio costante e dell’adozione di uno stile di vita corretto, mantenendo il giusto peso corporeo ed evitando le sigarette. Un consiglio sempre valido, a maggior ragione per le donne colte da menopausa precoce.
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