Mangiare troppa carne aumenta il rischio cardiovascolare
Consumare tanta carne alla settimana aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e, in generale il tasso di mortalità, in particolare carne rossa e carne lavorata: lo rivela uno studio. Ma niente allarmismi.
Che la carne lavorata sia da considerare un alimento potenzialmente cancerogeno è cosa nota da qualche anno, per la precisione dal 2015 quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha etichettata come pericolosa per la salute alla pari del tabacco. Il consumo di carni sottoposte a lavorazioni come affumicatura o salatura (prosciutto, wurstel ecc.) è stato ufficialmente riconosciuto come un fattore di rischio per l’insorgenza di alcune forme tumorali, soprattutto di cancro al colon-retto, alla prostata e al pancreas. L’OMS è arrivata a questa conclusione dopo aver effettuato una revisione degli studi accademici che avevano evidenziato i rischi annessi al consumo di queste pietanze.
Se per le carni lavorate il parere dell’OMS è stato perentorio, altro discorso vale per la carne rossa non lavorata le cui evidenze scientifiche sono risultate piuttosto ambigue. Alcuni studi ne hanno evidenziato gli effetti negativi, tuttavia – come sostengono gli esperti nutrizionisti – un consumo moderato limitato ad una o due volte alla settimana può essere accettabile. La carne, infatti, è una fonte importante di sostanze nutrienti tra cui proteine, sali minerali e vitamine.
Una ricerca pubblicata su JAMA Internal Medicine ha posto nuovamente la questione dei rischi legati al consumo eccessivo di carne, in particolare sulla salute cardiovascolare e sul tasso di mortalità.
Carne, malattie cardiovascolari e morte prematura: lo studio
Un team di ricercatori della Northwestern University ha esaminato i dati dietetici di quasi 30mila adulti statunitensi coinvolti in 6 studi dal 1985 al 2002. Gli esperti hanno osservato l’associazione tra il consumo di tutti i tipi di carne, comprese carne bianca e pesce, e l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
L’ESITO – Chi mangiava carne rossa o lavorata due volte a settimana ha registrato un rischio maggiore fino al 7% di avere un episodio cardiovascolare o di morire prematuramente. Chi mangiava il pollo due volte a settimana ha registrato un aumento del rischio intorno al 4%. Per il pesce, invece, non è stato osservato alcun rischio in questo senso.
Esito che non deve creare allarmismi. Perché si tratta di una bassa percentuale. Perché lo studio è di tipo osservazionale, ovvero basato sull’osservazione statistica degli esperti e sulla somministrazione di questionari di autovalutazione. Perché questa ricerca non ha tenuto conto delle modalità di cottura della carne. Perché, in generale, il regime alimentare statunitense è meno salutare di altre abitudini alimentari, in particolare della dieta mediterranea.
Mangiare troppa carne rossa fa male: questa è una certezza scientifica che trova consenso tra tutti gli esperti del settore ed è confermata ulteriormente dagli esiti di questa ricerca. I prossimi studi dovranno approfondire la questione e, magari, fornire con maggiore precisazione una serie di indicazioni su quanta carne rossa è possibile mangiare senza correre rischi seri per la salute.
Lascia un commento