Leggere e scrivere: ecco come combattere la demenza senile
L’analfabetismo triplica il rischio di declino cognitivo: lo rivela uno studio pubblicato su Neurology.
Leggere e scrivere: due attività che aiutano il cervello a proteggersi dalla demenza senile, lo rivela uno studio pubblicato su Neurology. I ricercatori statunitensi hanno voluto indagare sull’esistenza di una possibile associazione tra scarsa istruzione e declino cognitivo nella terza età.
È emerso che l’analfabetismo triplica il rischio di demenza. Viceversa, sembra che un cervello attivo impegnato nelle attività di lettura e scrittura abbia una maggiore protezione.
Analfabetismo e demenza senile: lo studio
I ricercatori hanno coinvolto 983 adulti over 65 con un basso livello di istruzione (dai 4 anni di scolarizzazione in giù). Dopo aver domandato ai partecipanti se fossero in grado di leggere o meno, gli esperti hanno suddiviso il campione in due sottogruppi: il gruppo degli alfabetizzati e il gruppo degli analfabeti che rappresentava la minoranza.
Gli studiosi hanno sottoposto gli anziani a una serie di test cognitivi all’inizio e durante la ricerca misurandone alcune facoltà tra cui la capacità di ricordare il maggior numero di parole associate a determinate categorie.
L’ESITO – Tra il gruppo di analfabeti, il 35% degli anziani già soffriva di demenza prima dello studio (83 persone su 237) mentre tra gli alfabetizzati la percentuale era del 18% (134 persone su 746). Dopo quattro anni, la percentuale degli analfabeti colti da demenza era aumentata fino al 48% mentre quella degli alfabetizzati era aumentata al 27%.
Una volta analizzate tutte le variabili tra cui età, sesso, situazione medica e condizione socio-economica dei partecipanti, i ricercatori hanno osservato che i partecipanti analfabeti avevano un rischio maggiore di demenza pari quasi al triplo rispetto agli alfabetizzati.
“La lettura può ritardare o prevenire la demenza”
L’agenzia di stampa AdnKronos ha riportato le parole dell’autrice principale dello studio, la professoressa Jennifer Manly della Columbia University: “Il nostro studio ha scoperto inoltre che l’alfabetizzazione era legata a punteggi più alti sulla memoria e nei test cognitivi in generale, non solo ai punteggi di lettura e linguaggio”.
“Questi risultati – conclude Manly – suggeriscono che la lettura può aiutare a rafforzare il cervello in molti modi, che a loro volta possono aiutare a prevenire o ritardare l’insorgenza della demenza”.
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