Il latte intero riduce il rischio di obesità infantile

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Il latte intero riduce il rischio di obesità infantile

Lo rivela una ricerca u un ampio campione condotta dal Michael’s Hospital di Toronto.

Il latte intero aiuta i bambini a ridurre il rischio di sovrappeso e obesità: lo suggerisce l’esito di una meta-osservazione pubblicata sul The American Journal of Clinical Nutrition. Le conclusioni ottenute dai ricercatori del Michael’s Hospital di Toronto sembrano contraddire le linee guida internazionali che raccomandano il latte scremato per i bambini sopra i 2 anni di età.

Gli esperti canadesi, infatti, hanno evidenziato che per i bambini da 1 a 18 anni consumare latte intero al posto del latte scremato limiterebbe il rischio di obesità e sovrappeso.

Immagine dall'alto di una bambina che mangia i cereali immersi in una tazza di latte.
Il latte intero riduce il rischio di obesità infantile rispetto al latte scremato.

Latte intero per bambini e obesità: lo studio

Il team di ricerca ha raccolto i dati di circa 21 mila bambini tra 1 e 18 anni con l’obiettivo di valutare la relazione tra consumo di latte intero e livello di adiposità.

Per la misurazione, i ricercatori hanno utilizzato alcune strumentazioni standard prendendo in considerazione alcuni database tra cui quello EMBASE (database biomedico e farmacologico), CINAHL (database di articoli medico-scientifici) e MEDLINE (database bibliografico di scienze della vita e discipline biomediche). 

L’adiposità è stata valutata mediante l’IMC z-score (per calcolare in maniera sistematica l’indice di massa corporea).

L’ESITO – Il latte scremato espone i bambini ad un maggior rischio di ingrassare a differenza del latte intero che riduce questa possibilità fino al 40%

Tuttavia i ricercatori affermano la necessità di approfondire la questione attraverso studi che indaghino sui nessi causali di questa associazione evidenziando, nello specifico, i meccanismi biochimici della relazione tra latte intero e minor rischio di obesità infantile. Seguirà, quindi, una sperimentazione clinica.

FONTE: The American Journal of Clinical Nutrition

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