Lacrime di Giobbe e benefici per il colesterolo HDL

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Lacrime di Giobbe e benefici per il colesterolo HDL

Uno studio ha valutato l’effetto di uno yogurt probiotico arricchito di estratto di lacrime di Giobbe sulla salute cardiovascolare: ecco gli esiti della ricerca.

Lacrime di Giobbe è il curioso nome di una pianta tropicale le cui proprietà sono state attenzionate a più riprese della ricerca nutraceutica, in particolare per i suoi benefici rispetto alla salute cardiovascolare: uno studio a firma di Tata Djadja, ricercatrice dell’Università Cattolica Atma Jaya, in Indonesia, ha posto il focus sul potenziale di benessere di uno yogurt probiotico con aggiunta di lacrime di Giobbe

Nello specifico, la ricerca intendeva esaminare l’effetto dell’aggiunta delle lacrime di Giobbe allo yogurt sull’albumina plasmatica e sui profili lipidici di pazienti affetti da diabete mellito di tipo due. 

Lo studio

Questo studio in doppio cieco della durata di 12 settimane ha coinvolto 60 pazienti con diabete di tipo 2 assegnati in modo casuale a due gruppi. Il primo gruppo ha consumato yogurt probiotico contenente Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium mentre il secondo ha consumato lo stesso yogurt ma con l’aggiunta delle lacrime di Giobbe una volta al giorno (200 ml ciascuno). 

Le concentrazioni di lipidi e albumina glicata sono state misurate utilizzando un test colorimetrico enzimatico.

ESITI – La preparazione non è stata ben tollerata da alcuni partecipanti e due di loro hanno deciso di ritirarsi. Gli eventi avversi minori segnalati da sei partecipanti includevano diarrea, bruciore di stomaco, stomaco gonfio, fastidio allo stomaco e feci più molli.

In generale non sono stati riscontrati risultati particolarmente diversi tra i due gruppi. Entrambi gli yogurt riducevano il peso e l’IMC (Indice di Massa Corporea), inoltre miglioravano il profilo lipidico (colesterolo totale, LDL e HDL). 

L’autrice ha riscontrato due differenze: il gruppo che ha mangiato lo yogurt con l’aggiunta di lacrime di Giobbe ha registrato livelli più elevati di colesterolo HDL, ovvero colesterolo “buono”, e livelli inferiori di albumina plasmatica.

Verosimilmente, il secondo effetto è la conseguenza del primo, ipotizza la ricercatrice indonesiana.

Una combinazione di prebiotici e probiotici (simbiotici) produce un effetto sinergico che può aumentare la capacità di trattamento”, si legge dalla pubblicazione. 

Questo studio presenta alcune limitazioni. Il primo è la mancanza di controllo della dieta dei soggetti durante lo studio. Il controllo del comportamento alimentare è essenziale per garantire che i soggetti abbiano consumato l’integratore e nessuna fonte di cibo che possa interferire con i risultati. In secondo luogo, l’esercizio fisico può anche creare pregiudizi a causa del suo effetto sulla glicemia”, osserva la professoressa Djadja.

Ad ogni modo, questa combinazione potrebbe rappresentare un potenziale superfood per tenere a bada la propria salute cardiovascolare.


FONTE: Journal of Nutrition and Metabolism

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