La pasta fa bene: lo dice anche la scienza

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La pasta fa bene: lo dice anche la scienza

Mangiare pasta significa assumere più nutrienti, inoltre fa bene ai bambini e aiuta le donne a controllare il peso: lo rivela uno studio.

Uno studio statunitense smentisce chi ritiene il consumo di pasta controproducente per la salute: invece non solo fa bene, ma è auspicabile integrarla nel proprio regime alimentare. Questo è quanto suggerisce l’esito di una ricerca pubblicata su Frontiers in Nutrition condotta su un ampio campione composto da adulti e bambini americani. Infatti, dall’osservazione di un team di ricercatori dell’Università di Toronto è emerso che mangiare pasta migliorerebbe l’assorbimento di alcuni nutrienti e aiuterebbe a controllare il peso corporeo

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Integrare la pasta nella propria dieta può essere una buona idea perché aiuta ad assorbire alcuni nutrienti: lo rivela uno studio.

Pasta e benefici per la salute: lo studio

I ricercatori hanno raccolto i dati su 323 bambini e 400 adulti consumatori abituali di pasta confrontandoli con un campione di bambini e adulti che non prevedevano la pasta nel proprio regime alimentare.

ESITI – Chi mangiava pasta ha riscontrato diversi benefici:

  • una maggiore assunzione di fibre, ferro, magnesio e vitamina E;
  • una ridotta assunzione di zuccheri aggiunti e grassi saturi;
  • nei bambini, è stata osservata un’assunzione ridotta di grassi saturi;
  • nelle donne adulte è stata osservata una riduzione di massa corporea, circonferenza della vita e peso corporeo rispetto alle donne che non la consumavano.

In generale, il consumo di pasta è stato associato a una migliore qualità della dieta e a un migliore apporto di nutrienti.

“Il presente studio fornisce prove preliminari può essere inclusa come la pasta può essere parte di una dieta sana nei bambini e negli adulti statunitensi, in particolare perché la sua inclusione può essere correlata a modifiche alimentari che possono aumentare la qualità nutrizionale e la varietà per bambini e adulti”, si legge tra le conclusioni. “Studi futuri – concludono gli autori – dovrebbero esplorare le associazioni tra pasta e gruppi di alimenti per incoraggiare a determinare se può fungere da veicolo per specifici gruppi di alimenti ricchi di nutrienti e abitualmente consumati in quantità minore, inclusi latticini, fonti di proteine ​​magre (cioè carne magra, pesce / frutti di mare) e verdure”.

FONTE: Frontiers in nutrition

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