Kaempferolo ed effetti sul danno renale indotto da doxorubicina

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Kaempferolo ed effetti sul danno renale indotto da doxorubicina

Un’equipe di ricercatori arabi, attraverso uno studio in vivo, ha indagato sui possibili effetti virtuosi del kaempferolo nell’attutire il danno renale indotto dalla doxorubicina, un farmaco chemioterapico.

Oltre ad indagare sui principi attivi naturali in grado di esercitare un’azione terapeutica in quanto tali, la ricerca nutraceutica incentra i propri sforzi anche nel capire quali sostanze di origine vegetale possano avere potenzialità significative nel ridurre gli effetti collaterali più comuni dei farmaci

È il caso di uno studio recente che ha posto la lente d’ingrandimento sui possibili effetti virtuosi esercitati dal kaempferolo, flavonoide riscontrabile in alcune verdure e legumi tra cui fagioli, cavoli, broccoli e spinaci, rispetto alla doxorubicina, uno dei farmaci più efficaci per il trattamento dei tumori ematologici e solidi. 

Seppur risulti efficace, gli effetti nefrotossici indotti da questo farmaco sono consolidati nella letteratura scientifica. E sono stati attribuiti a meccanismi legati a stress ossidativo, infiammazione, fibrosi e apoptosi.

Partendo dagli esiti di numerosi modelli animali e studi effettuati in coltura che hanno suggerito una spiccata potenzialità nefroprotettiva del kaempferolo, un team di ricercatori provenienti dall’Università di Riyadh, in Arabia Saudita, ha ipotizzato che la pre-somministrazione di questo antiossidante potrebbe indurre una protezione dal danno renale indotto da doxorubicina. Per valutare questa eventualità, gli autori hanno elaborato dei test su un campione di ratti.

Studio ed esiti

I pesi corporei finali e tutti i parametri di funzionalità renale misurati nel siero e nelle urine non erano significativamente alterati tra il gruppo di controllo ed i ratti trattati con kaempferolo. 

In compenso, l’assunzione di kaempferolo ha preservato la struttura e la funzione renale nei ratti trattati con doxorubicina attenuando la compromissione del volume delle urine, dell’escrezione di albumina/creatinina e della clearance (“depurazione”) della creatinina.

Inoltre, ha migliorato diversi parametri di stress ossidativo, stimolato il livello di mRNA renale, i livelli di proteine e altre attività virtuose per il benessere dei reni.

I nostri dati hanno mostrato che questa protezione è principalmente mediata dalla sovraregolazione e dall’attivazione della segnalazione SIRT1”, precisano gli autori. Per SIRT1 s’intende una proteina che, secondo gli addetti ai lavori, ricopre un ruolo fondamentale nell’insorgenza o meno di nefropatia.

Ulteriori studi preclinici e traslazionali potrebbero confermare i nostri risultati e ampliare l’uso del kaempferol come nuovo agente protettivo contro il danno renale e sistemico indotto dalla chemioterapia”, si legge tra le conclusioni.

FONTE: Journal of Functional Foods

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