Il dolcificante artificiale è meglio dello zucchero per la dieta?

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Il dolcificante artificiale è meglio dello zucchero per la dieta?

I nutrizionisti, qualche volta, suggeriscono di consumare dolcificante artificiale (sucralosio) al posto dello zucchero per ridurre l’apporto calorico: un team di studiosi ha approfondito la questione.

Il sucralosio è un dolcificante artificiale molto più dolce rispetto al classico zucchero da cucina (saccarosio): di norma, viene utilizzato per scopi dietetici. Talvolta, gli esperti nutrizionisti tendono a suggerirlo come alternativa allo zucchero per la sua capacità di placare il desiderio di dolci e di ridurre l’apporto calorico. 

Partendo dagli esiti di studi precedenti che avevano mostrato risultati contrastanti sugli effetti dei dolcificanti artificiali sull’appetito, e le differenti associazioni emerse rispetto al sesso e il livello di obesità, un team di studiosi ha deciso di approfondire l’argomento. 

Lo studio

L’obiettivo della ricerca, quindi, era di  esaminare la reattività neurale a diversi tipi di segnali alimentari ipercalorici (ad es. dolce e salato), nonché le risposte metaboliche e il comportamento alimentare in seguito al consumo di sucralosio rispetto a saccarosio tra giovani adulti sani.

In uno studio randomizzato, sono stati raccolti i dati di 74 partecipanti sottoposti ad una risonanza magnetica funzionale che misurava il segnale dipendente dal livello di ossigeno nel sangue in risposta a segnali visivi. Per ogni visita di studio, i partecipanti sono arrivati ​​al Dornsife Cognitive Neuroimaging Center della University of Southern California alle 8 del mattino circa, dopo un digiuno notturno di 12 ore. 

Il sangue è stato prelevato 10, 35 e 120 minuti dopo la somministrazione di una bevanda contenente saccarosio, sucralosio o acqua da 300 ml.

Gli esami del sangue erano finalizzati alla misurazione di alcuni parametri tra cui glucosio plasmatico, insulina, peptide glucagone-simile, l’acil-grelina, il peptide totale YY e leptina. 

Ai partecipanti è stato poi offerto un pasto ad libitum. I partecipanti erano destrimani, non fumatori, stabili nel peso per almeno 3 mesi prima delle visite di studio, non seguivano alcuna dieta dieta o trattamenti farmacologici, non avevano storie di disturbi alimentari alle spalle, né usavano droghe illecite. L’analisi dei dati è stata eseguita da marzo 2020 a marzo 2021.

ESITI – Gli esiti primari di interesse erano gli effetti sullo stato dell’indice di massa corporea e il potenziale impatto del sesso agli stimoli alimentari ipercalorici, alle risposte endocrine e alimentari dopo il consumo di sucralosio o saccarosio. Gli esiti secondari includevano risposte neurali, endocrine e di alimentazione in seguito al consumo di saccarosio rispetto all’acqua e di sucralosio rispetto all’acqua, oltre a valutazioni sull’appetito.

In definitiva, i risultati indicano che gli individui di sesso femminile e quelli con obesità, ancora di più le donne in condizione di obesità, potrebbero essere particolarmente sensibili alla maggiore responsività neurale suscitata dal sucralosio rispetto al consumo di saccarosio.

Questo studio, a detta degli autori, dovrebbe indurre gli addetti ai lavori a considerare i fattori biologici individuali nelle raccomandazioni dietetiche riguardanti l’uso e l’efficacia del sucralosio per la gestione del peso corporeo.

FONTE: Jama Network

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