I cracker possono far male: occhio alle etichette
Ricchi di zuccheri, grassi e sale, i cracker non sono un alimento adatto ad una dieta e possono fare male. Attenzione agli ingredienti.
Sostituire il pane con i cracker non è una buona idea: possono far male e non aiutano a perdere peso, tutt’altro. Per buona pace di chi segue una dieta e pensa di sopperire alla privazione dei carboidrati in questo modo.
Un chilo di cracker, infatti, presenta più calorie di un chilo di pane. Pur essendo a base di acqua e farina, durante la cottura dei cracker vengono aggiunti grassi, zuccheri ed altri elementi nemici della dieta. Senza dimenticare che contengono molto sale e questo contribuisce a renderli ulteriormente insidiosi per la salute.
Cracker: ecco perché potrebbero far male
Possono far male e sono nemici della dieta non solo per gli ingredienti (zuccheri, sale) e le modalità di cottura, ma anche per i conservanti utilizzati nella produzione dei cracker e di molti derivati del pane (grissini, fette biscottate, pane confezionato e non solo). Si tratta lipidi di bassa qualità , i grassi idrogenati. Questa tipologia di conservante, molto utilizzata nell’industria alimentare, si ottiene da oli vegetali sottoposti ad un processo chimico chiamato idrogenazione. In seguito a questo processo, l’olio diventa solido e, cosa più importante, ancora più dannoso per la salute.
Utilizzare i grassi idrogenati consente alle aziende di risparmiare sui costi di produzione in quanto garantiscono una lunga conservazione degli alimenti. Inoltre
conferiscono friabilità al cracker, ma il prezzo da pagare per la salute è piuttosto salato. I grassi idrogenati, infatti, contribuiscono ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. In particolare, incidono negativamente sui livelli di colesterolo innalzando i livelli di colesterolo LDL e riducendo il colesterolo buono (HDL).
Grassi idrogenati, zuccheri, conservanti di scarsa qualità e ingredienti industriali: i cracker non rappresentano una scelta saggia per chi vuole dimagrire, tuttavia è sbagliato demonizzare questo prodotto. L’importante è seguire qualche piccola istruzione che aiuti nella scelta.
Scegliere i cracker giusti: alcuni consigli
Quando si deve scegliere la confezione di cracker sarebbe saggio consultare l’etichetta e verificare alcuni requisiti, tra cui:
- Tipologia di farina: assicurarsi che sull’etichetta sia indicato il cereale da cui è ricavata la farina e, se integrale, assicurarsi che sia biologica. La dicitura “farina di frumento” è troppo generica e non fornisce informazioni sulla tipologia di farina, di grano e sulla modalità di macinazione;
- Lievito: se presente sarebbe auspicabile che si trattasse di lievito madre, anche con l’aggiunta di lievito di birra;
- Olio: è preferibile scegliere cracker cotti in olio extravergine di oliva ed evitare assolutamente i grassi idrogenati;
- Sale: scegliere cracker con sale marino o senza sale, sono meno gustosi ma più salutari;
- Correttore di acidità e fruttosio: è meglio quando non ci sono.
Bibliografia
- Gli alleati per la salute: Stomaco, fegato, intestino. Impara a prendertene cura, Salvatore Ricca Rosellini, L’Età dell’Acquario, 2015.
- I Miti della Dieta, Claudio Spina, 2016.
- Alla scoperta del cibo, Fabrizio Diolaiuti, Sperling & Kupfer, 2014.
Comments (1)
Non avevo mai mangiato i tuc dopo averneangiato due pacchetti, ho sentito la pancia brontolare tanta aria e voglia di evacuazione ma non è finita cosi a distanza di qualche ora risento lo stesso sintomo credo che non sono adatti al mio fisico.