Glucosamina e benefici per la salute ossea
Questa sostanza che si ricava dal carapace dei crostacei utilizzata anche come integratore per la gestione dell’artrosi sembra avere interessanti potenzialità per contrastare l’osteoporosi durante la terza età: ecco gli esiti di uno studio.
L’osteoporosi è una malattia ortopedica comune nella popolazione anziana. Secondo i dati epidemiologici disponibili, circa un terzo degli anziani nel mondo soffre di osteoporosi, il che li rende vulnerabili alle fratture fragili e riduce la qualità della loro vita. I meccanismi per cui questa condizione risulta particolarmente comune tra gli anziani non sono chiari. Si ipotizzano alcuni fattori di rischio tra cui malnutrizione, bassi livelli di ormoni sessuali, alti glucocorticoidi endogeni e accumulo di sostanze nocive.
Partendo dagli esiti di uno studio precedente condotto precedentemente che suggerivano benefici riconducibili all’utilizzo della glucosamina per la salute delle ossa, riscontrando benefici sulla proliferazione degli osteoblasti, gli autori hanno realizzato un nuovo studio con lo scopo di determinare gli effetti derivanti dalla somministrazione di questo aminozucchero sull’osteoporosi senile e sul differenziamento osteogenico in vivo.
La glucosamina, infatti, è un amino monosaccaride, che è una componente importante della matrice cartilaginea, utilizzato dai consumatori come integratore alimentare da banco per l’anti-artrosi e per migliorare la funzione articolare. Questa sostanza viene estratta dal carapace dei crostacei tra cui granchi, aragoste e gusci dei gamberi.
Lo studio
Gli autori hanno prima indotto l’invecchiamento osseo ad un campione di topi tramite iniezione sottocutanea di D-galattosio. Successivamente, gli autori hanno somministrato glucosamina o una soluzione placebo per individuare gli eventuali effetti della sostanza sul loro benessere delle ossa.
“L’effetto anti-senile-osteoporosi della glucosamina è stato esplorato esaminando i cambiamenti nella micro-CT, gli indicatori sierici, il peso corporeo, le proteine e l’espressione genica dell’invecchiamento e dell’apoptosi. Inoltre, sono stati osservati gli effetti di questa sostanza sulla proteina e sull’espressione genica dell’osteogenesi e dell’autofagia inibendo l’autofagia con 3-metiladenina”, hanno precisato gli autori.
ESITI – La glucosamina ha migliorato significativamente la densità minerale ossea e la microarchitettura ossea, oltre ad aver ridotto la senescenza scheletrica, l’apoptosi e aumentato l’osteogenesi nei topi osteoporotici.
La somministrazione di glucosamina, quindi, ha ritardato efficacemente la progressione dell’osteoporosi nei topi con invecchiamento delle ossa indotto da somministrazione di D-galattosio attraverso un meccanismo di promozione dell’autofagia degli osteoblasti, ovvero un meccanismo cellulare di rimozione selettiva di cellule del tessuto osseo.
Questo studio ha suggerito che la glucosamina potrebbe essere potenzialmente utilizzata per il trattamento dell’osteoporosi durante la terza età.
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