Foglie di basilico: proprietà e benefici
Uno studio italiano ha analizzato alcuni estratti ricavati dalle foglie di basilico attraverso un metodo che sembra promettente per futuri impieghi alimentari e medicinali.
Il basilico (Ocimum basilicum L.) è una pianta molto conosciuta dalle nostre parti soprattutto perché gode di un ampio utilizzo nella dieta mediterranea, e non solo, per la sua capacità di conferire un sapore unico agli alimenti. Basti pensare al “Pesto Genovese”, piatto conosciuto in tutto il mondo, ma anche ad altre pietanze come pizza e pasta spesso insaporite grazie a questo speciale condimento che sembra sposarsi alla perfezione soprattutto con la passata di pomodoro.
Oltre al suo utilizzo gastronomico, il basilico è prezioso anche per le sue proprietà cosmetiche e farmaceutiche dovute alle sue grandi quantità di oli essenziali e composti fenolici. In particolare, questa pianta presenta un’elevata concentrazione di acido rosmarinico e discrete quantità di acido cicorico, acido ferulico e acido caffeico.
In generale, il basilico è composto, in media, da circa il 92,1% di acqua, il 3,15% di proteine e il 2,65% di carboidrati, di cui lo 0,3% sono zuccheri solubili, l’1,6% sono fibre, lo 0,75% sono altri carboidrati, lo 0,64% sono lipidi totali e l’1,49% sono cenere.
Recentemente, un team di studiosi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha analizzato le proprietà dell’estratto delle foglie di basilico.
Lo studio
Gli autori hanno utilizzato l’anidride carbonica per estrarre composti bioattivi dalle foglie di basilico. Tra i vari metodi di estrazione provati dai ricercatori partenopei, il più efficace si è rivelato quello che prevedeva l’uso dell’etanolo al 10% come co-solvente.
L’estrazione è stata applicata a due varietà di basilico: “Italiano Classico” e “Genovese”. Negli estratti ottenuti con questo metodo sono stati misurati l’attività antiossidante, il contenuto di acido fenolico e i composti organici volatili.
ESITI – Gli estratti di entrambe le varietà hanno mostrato un’attività antiradicalica significativamente maggiore rispetto al basilico pretrattamento, oltre ad una presenza più accentuata di acido caffeico, linalolo e bergamotene, composti che promuovono il benessere dell’organismo. In entrambe le cultivar, gli estratti supercritici hanno mostrato anche una maggiore attività antiossidante.
Nello specifico, il contenuto di polifenoli e l’attività antiradicalica misurata dai tre saggi era maggiore nella cultivar “Genovese” rispetto alla cultivar “Italiano Classico”, mentre il contenuto di linalolo era maggiore (35,08%) nella cultivar “Italiano Classico”.
L’aumento della quantità di cosolvente a più del 10% non ha prodotto una resa significativamente diversa.
“La CO 2 supercritica non solo ci ha permesso di ottenere estratti ricchi di composti bioattivi in modo ecologico, ma ha anche ridotto il consumo di etanolo”, si legge tra le conclusioni degli autori.
In definitiva, gli estratti di foglie di basilico ottenuti attraverso questa modalità di estrazione si sono rivelati ricchi di composti bioattivi e potenzialmente utilizzabili nell’industria alimentare, nell’industria cosmetica o come agenti farmaceutici dopo un’adeguata convalida.
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