Fibre dei cereali e rischio cardiovascolare

Torna a Blog
tazza cereali frutti di bosco

Fibre dei cereali e rischio cardiovascolare

Un team di studiosi statunitensi ha indagato sulla possibile incidenza dell’assunzione di fibre e l’infiammazione sistemica alla base di potenziali episodi cardiovascolari.

Diversi studi sembrano suggerire che l’assunzione di fibre alimentari sia associata ad una minore infiammazione sistemica, fattore di rischio – tra le varie cose – per l’insorgenza di episodi cardiovascolari. Tuttavia, esistono dati limitati sull’associazione tra fibra e infiammazione per gli anziani, i quali hanno livelli di infiammazione più elevati rispetto ai giovani adulti.

A ciò si aggiunge un altro elemento. L’associazione tra fibra alimentare e infiammazione è di specifico interesse per il campo delle malattie cardiovascolari perché un’assunzione maggiore di queste sostanze, in particolar modo da quelle provenienti dai cereali, sembra correlata ad un rischio di malattie cardiovascolari inferiore.

Partendo da queste premesse, un team di ricercatori provenienti da alcuni dei centri di ricerca più importanti degli Stati Uniti, tra cui Columbia University, Harvard e Università di Washington, ha condotto uno studio pubblicato su JAMA in cui l’obiettivo era di valutare le associazioni tra assunzione di fibre in generale, fibre provenienti da cereali, infiammazioni e malattie cardiovascolari.

Lo studio

Attingendo da un database statunitense che includeva i dati di 4125 adulti di età pari o superiore a 65 anni, gli autori hanno analizzato il possibile impatto dell’assunzione di fibre sulla salute cardiovascolare.

L’assunzione dietetica è stata valutata mediante un questionario sulla frequenza degli alimenti. L’infiammazione è stata valutata da campioni di sangue raccolti al basale con test immunologici per i marcatori di infiammazione. I modelli di regressione lineare multivariata, invece, hanno testato l’associazione dell’assunzione di fibre alimentari con l’infiammazione

È stato inoltre valutato se ciascun marker infiammatorio e il suo composito derivato dall’analisi delle componenti principali mediassero l’associazione tra l’assunzione di fibre di cereali al basale e lo sviluppo di CVD (ictus, infarto del miocardio e morte cardiovascolare aterosclerotica).

ESITI – Tra le fonti di fibre, solo la fibra di cereali è stata costantemente associata a una minore infiammazione. Allo stesso modo, l’assunzione di fibre di cereali era associata a una minore incidenza di malattie cardiovascolari.

L’infiammazione può svolgere un ruolo modesto nel mediare l’associazione inversa osservata tra l’assunzione di fibre di cereali e le malattie cardiovascolari; tuttavia, la fibra di cereali potrebbe avere un ruolo nei tentativi di ridurre l’infiammazione sistemica, che dovrà essere testata in studi futuri”, scrivono gli autori tra le conclusioni.

FONTE: JAMA Nutrition

coohesion logo

LEGGI ANCHE: Diabete e alimentazione: le fibre allungano la vita

LEGGI ANCHE: Avena ed effetti sul rischio cardiovascolare

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna a Blog