Estratto di aglio ed effetti sulla steatosi epatica
Uno studio ha approfondito i benefici dell’estratto di aglio nella gestione della steatosi epatica.
Il numero crescente di persone obese ha portato la steatosi epatica non alcolica, condizione nota anche come fegato grasso, a diventare la malattia più comune di malattia epatica cronica in molti paesi in via di sviluppo negli ultimi dieci anni. Nel frattempo, è stato anche notato che questa condizione è in aumento negli individui con indice di massa corporea normale, sfatando la leggenda secondo cui si trattasse di un disturbo esclusivo di persone in sovrappeso e obese.
Secondo studi epidemiologici, circa il 10-20% dei pazienti con steatosi epatica non alcolica è magro: fattori complessi, inclusi equilibrio energetico alterato, insulino-resistenza, disregolazione delle adipochine, disbiosi del microbiota intestinale e la genetica, giocano un ruolo importante nello sviluppo di questa condizione.
Se la steatosi non viene gestita tempestivamente, il fegato rischia delle infiltrazioni delle cellule immunitarie dando il via ad un processo infiammatorio che può ulteriormente deteriorarsi in cirrosi e carcinoma epatocellulare.
Recentemente, è stato studiato il ruolo di alcuni principi attivi naturali nella gestione della malattia come la nuciferina, cumino nero, oleuropeina e soprattutto bergamotto, un agrume tipicamente calabrese più volte attenzionato dalla nutraceutica per le sue proprietà epatoprotettive.
Tra questi si annovera anche l’aglio, oggetto di uno studio che ne ha analizzato il possibile impatto sulla steatosi epatica.
Lo studio
Questa ricerca mirava a stimare l’effetto curativo dell’integratore di aglio sulla steatosi epatica non alcolica. Gli autori, un’equipe di ricerca della Jiangnan University, in Cina, hanno incluso un totale di cinque studi clinici e nove studi preclinici condotti sull’argomento.
ESITI – La meta-analisi di 139 pazienti arruolati che hanno ricevuto aglio in polvere ha rivelato un miglioramento significativo della steatosi epatica non alcolico in alcuni valori fondamentali tra cui quelli di alanina transaminasi (ALT), aspartato transaminasi (AST), colesterolo LDL e colesterolo totale.
In generale, i risultati di studi preclinici hanno dimostrato che la somministrazione con aglio può avere effetti migliorativi nell’inibire la steatosi epatica, lo stress ossidativo e l’infiammazione e migliorare il metabolismo lipidico squilibrato.
“La meta-analisi di cinque studi randomizzati ha indicato che il trattamento con aglio in polvere può avere effetti migliorativi sulla resistenza all’insulina, lo stress ossidativo, la dislipidemia e indici di composizione corporea”, precisano gli autori.
“Sfortunatamente, tutti gli RCT inclusi in questo studio presentavano bias di pubblicazione multipli, la meta-analisi è stata eseguita dopo aver eliminato i dati duplicati. Con la mancanza di dati disponibili, sono necessari dati clinici più rilevanti per dimostrare ulteriormente l’effetto della supplementazione di aglio sulla NAFLD”, hanno concluso.
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