Eritritolo e malattie cardiometaboliche: la situazione

Torna a Blog
eritritolo cucchiaino

Eritritolo e malattie cardiometaboliche: la situazione

Nutrients ha pubblicato un approfondimento sul possibile impatto dell’eritritolo, un dolcificante dietetico, sulla salute cardiometabolica.

L’eritritolo, un sostituto dello zucchero non nutritivo, è diventato sempre più popolare nelle diete moderne, grazie al suo sapore dolce senza calorie e al suo basso impatto glicemico. Tuttavia, uno studio scientifico ha sollevato interrogativi sui suoi livelli di sicurezza, suggerendo che concentrazioni elevate di questo dolcificante potrebbero essere associate a eventi cardiovascolari avversi. 

In questo articolo, esploreremo i risultati di questo studio e le prove aggiuntive che possono influenzare la nostra comprensione dell’effetto dell’eritritolo sulla salute vascolare.

Lo studio

Una ricerca precedente condotta da Witkowski et al. ha sollevato una serie di preoccupazioni sull’eritritolo. I ricercatori hanno scoperto che livelli elevati circolante erano associati a eventi cardiovascolari avversi in tre diverse coorti di pazienti. Inoltre, in esperimenti in vitro ed ex vivo, hanno dimostrato che promuoveva l’attivazione delle piastrine, un fattore critico nella coagulazione del sangue. 

Hanno anche riportato un tempo di coagulazione più rapido nei topi iniettati con eritritolo, suggerendo un aumento del rischio di trombosi.

Nonostante questi risultati preoccupanti, è importante considerare ulteriori evidenze prima di trarre conclusioni definitive sulla relazione tra l’eritritolo e la salute vascolare.

Uno dei punti di interesse è il fatto che i pazienti con livelli cronicamente elevati di eritritolo dovuti a errori congeniti del metabolismo non sembrano mostrare un’attivazione piastrinica o un rischio di trombosi più elevato. 

Questo suggerisce che la correlazione tra l’eritritolo e la coagulazione del sangue potrebbe non essere così diretta come inizialmente suggerito.

Inoltre, la maggior parte degli studi a lungo termine condotti su animali, in cui sono stati somministrati alti livelli di eritritolo, non supporta il ruolo dell’eritritolo nell’attivazione piastrinica e nella formazione di trombosi. 

Questi risultati contrastano con le conclusioni dello studio di Witkowski et al.

“La principale sfida nella comprensione dell’effetto dell’eritritolo sulla salute cardiometabolica è la mancanza di dati clinici a lungo termine sull’assunzione cronica di eritritolo negli esseri umani. Fino a quando non saranno disponibili dati di supporto da questi studi, sarà difficile stabilire con certezza se l’eritritolo alimentare promuova l’attivazione piastrinica, la trombosi e il rischio cardiometabolico negli individui”, sottolineano gli autori.

È importante sottolineare che l’eritritolo potrebbe essere semplicemente un indicatore di disregolazione nella via del pentoso fosfato causata da una ridotta glicemia. In altre parole, potrebbe essere una conseguenza di problemi metabolici sottostanti anziché una causa diretta di tali problemi.

In conclusione, le prove attuali non supportano completamente l’idea che l’eritritolo alimentare promuova l’attivazione piastrinica, la trombosi e il rischio cardiometabolico.

Per stabilire la causalità tra l’eritritolo alimentare e la salute cardiometabolica, sono necessari ulteriori studi clinici, soprattutto su individui con obesità e diabete. Fino a quando non saranno disponibili dati più robusti da questi studi, è importante essere cauti nell’interpretare la relazione tra l’eritritolo e la salute vascolare e continuare a monitorare la ricerca scientifica in evoluzione su questo argomento.


FONTE: Nutrients

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna a Blog