Dolcificanti non calorici e infertilità maschile: uno studio
Un team di studiosi ha effettuato una revisione di 9 studi condotti sulla possibile associazione tra consumo di dolcificanti non calorici (aspartame, saccarina e rebaudioside) e infertilità maschile. Ecco gli esiti.
L’infertilità è una preoccupazione crescente per la salute pubblica in tutto il mondo, che colpisce circa 168 milioni di individui e 48 milioni di coppie. Ci sono numerosi fattori che possono causare infertilità maschile, alcuni di questi correlati anche a stile di vita e alimentazione. Fattori quindi modificabili.
I dolcificanti non calorici (sostituti dello zucchero come aspartame, saccarina e rebaudioside) sono in aumento nella distribuzione alimentare. E, nonostante siano a basso contenuto calorico, al loro consumo sono state attribuite diverse conseguenze metaboliche avverse. Studi sui roditori, per esempio, ne hanno mostrato effetti avversi, tra cui aumento dello stress ossidativo, cambiamenti nei parametri comportamentali ed elevate concentrazioni di glucosio.
Il loro effetto sulla riproduzione è stato relativamente poco studiato, tuttavia diversi studi hanno dimostrato implicazioni negative durante la gravidanza, sia sulla salute materna che sulla prole, oltre a mostrare una riduzione dell’indice di fertilità delle cavie rispetto ai gruppi obesi di controllo e di aspartame.
“Poiché il consumo di dolcificanti non calorici continua ad aumentare e con l’infertilità maschile che contribuisce alla metà dei casi di infertilità a livello globale, abbiamo condotto una revisione sistematica per esaminare criticamente le attuali prove di un’associazione tra l’assunzione di dolcificanti non calorici e il loro impatto sui parametri riproduttivi maschili”, scrivono gli autori di uno studio pubblicato su Frontiers.
Lo studio
Data la mancanza di informazioni disponibili negli esseri umani, questa revisione è stata effettuata utilizzando prove da modelli di roditori individuando nove studi che hanno soddisfatto i criteri di inclusione.
ESITI – Il 44% (quattro studi su nove) ha mostrato un effetto negativo dell’assunzione di dolcificanti non calorici sui parametri riproduttivi maschili rispetto ai gruppi di controllo. Non è chiaro, quindi, se abbiano realmente un impatto sulla funzione riproduttiva maschile.
È evidente che la ricerca futura dovrebbe porre l’accento sullo studio dei meccanismi precisi che contribuiscono a qualsiasi potenziale esito riproduttivo negativo osservato. E se il consumo di questi alimenti può indurre stress ossidativo o influenzare l’espressione del recettore del gusto nei testicoli.
“La ricerca emergente sui recettori del gusto nella biologia dello sperma, in particolare il loro ruolo funzionale chiave nel processo di fecondazione, può aiutare a determinare questi meccanismi”, precisano gli autori, oltre a garantire anche un’accurata segnalazione di randomizzazione delle ricerche.
FONTE: Frontiers

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