Diete paleolitiche, mediterranee e disturbi psicologici: c’è nesso?
I disturbi psichiatrici rappresentano una sfida per la salute pubblica e possono causare notevoli problemi economici sia per le persone che per i sistemi sanitari. Uno dei fattori chiave che potrebbe influenzare tali disturbi è il regime alimentare.
Uno studio recente condotto su un campione di donne adulte ha analizzato l’associazione tra le diete paleolitiche e mediterranee e i disturbi psicologici, fornendo risultati interessanti e suggestivi.
La dieta paleolitica, nota anche come “dieta paleo” o “dieta dell’uomo delle caverne”, si basa sul concetto di seguire un regime alimentare simile a quello dei nostri antenati del periodo Paleolitico, che risale a circa 2,5 milioni di anni fa. L’idea di base di questa dieta è consumare alimenti simili a quelli che erano disponibili ai nostri predecessori cacciatori-raccoglitori, escludendo i cibi moderni e processati che sono emersi con l’avvento dell’agricoltura e dell’industrializzazione.
La dieta paleolitica si concentra su alimenti non trasformati, integrali e ricchi di nutrienti. Solitamente include carne magra, pesce, frutta, verdura, uova, noci e semi. Gli alimenti come cereali, latticini, legumi, zucchero raffinato, oli vegetali raffinati e cibi processati sono generalmente esclusi dalla dieta paleo.
La ricerca
Lo studio ha coinvolto 435 donne adulte tra i 20 ei 50 anni che facevano riferimento a centri sanitari nel sud di Teheran, Iran.
Utilizzando un questionario semiquantitativo sulla frequenza alimentare (FFQ) valido e affidabile, sono stati creati punteggi dietetici per valutare l’aderenza alle diete paleolitiche e mediterranee.
Il profilo psicologico delle partecipanti è stato valutato utilizzando la scala della depressione, dell’ansia e dello stress (DASS-21).
ESITI – Dopo aver tenuto conto dei fattori confondenti, i risultati hanno rivelato che le partecipanti con il più alto punteggio dietetico paleolitico avevano minori probabilità di depressione, ansia e stress rispetto al gruppo con il punteggio più basso. Allo stesso modo, le donne con il terzo punteggio più alto nella dieta mediterranea presentavano un minor rischio di disturbi psicologici rispetto a quelle con il punteggio più basso.
I risultati di questo studio preliminare suggeriscono che una maggiore aderenza ai modelli dietetici paleolitici e mediterranei potrebbe essere correlata a un ridotto rischio di disturbi psicologici come depressione, ansia e stress. Questo apre nuove prospettive sulla relazione tra alimentazione e salute mentale, sottolineando l’importanza di considerare l’aspetto dietetico come parte integrante del benessere psicologico.
Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire questa correlazione e per valutare l’efficacia delle diete specifiche nel trattamento e nella prevenzione dei disturbi psicologici.
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