Cozze e proprietà anti-ipertensive
In un recente studio, sono state esplorate le potenzialità di un gruppo di peptidi presenti nelle cozze per la regolazione della pressione arteriosa in un campione di topi ipertesi.
L’ipertensione, o pressione alta, è una condizione medica diffusa che può portare a gravi conseguenze per la salute se non trattata adeguatamente. Nel costante sforzo di trovare nuovi approcci terapeutici per combattere questa patologia, uno studio scientifico ha recentemente gettato la luce su un gruppo di peptidi ACE (enzima di conversione dell’angiotensina) presenti nelle cozze (Mytilus edulis).
Questi nuovi peptidi, noti come MEP, potrebbero rappresentare una soluzione promettente per abbassare la pressione arteriosa e migliorare la salute cardiovascolare.
Lo studio
Il primo passo di questo studio è stato valutare la stabilità dei MEP in diverse condizioni in vitro. I ricercatori hanno esaminato la resistenza dei peptidi alle temperature elevate, all’acidità, all’alcalinità, all’esposizione a ioni metallici e al fluido digestivo gastrointestinale simulato.
Dopo aver dimostrato la loro stabilità, gli scienziati hanno proceduto a testare gli effetti dei MEP sull’ipertensione utilizzando ratti spontaneamente ipertesi (SHR) come modello animale.
Sono stati condotti esperimenti sia a breve che a lungo termine per valutare l’efficacia dei peptidi nel ridurre la pressione arteriosa.
ESITI – I risultati di questo studio sono stati notevoli e hanno sottolineato il potenziale dei peptidi ACE derivati dalle cozze. Innanzitutto, i MEP hanno dimostrato di mantenere la loro attività inibitoria dell’ACE nonostante l’esposizione a condizioni avverse, come il calore e l’ambiente acido del tratto gastrointestinale.
Questo è un aspetto cruciale, poiché solo peptidi stabili possono essere considerati per un uso terapeutico o come integratori alimentari.
Inoltre, l’effetto dei MEP sui ratti ipertesi ha portato a una significativa riduzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica sia nel trattamento a breve che a lungo termine. Ciò indica che i peptidi potrebbero essere efficaci nel trattamento dell’ipertensione cronica, fornendo una valida alternativa o un complemento alle attuali terapie farmacologiche.
Dal punto di vista meccanico, i risultati hanno suggerito che i peptidi delle cozze agiscono in più modi per abbassare la pressione sanguigna. Innanzitutto, sembrano influenzare il rimodellamento vascolare, un processo chiave nell’insorgenza dell’ipertensione.
Inoltre, i peptidi hanno dimostrato di regolare il sistema renina-angiotensina (RAS), un importante regolatore della pressione arteriosa, e di inibire la fibrosi renale e miocardica, fattori che possono contribuire all’aggravarsi della condizione ipertensiva.
“Tra i cinque peptidi identificati, il peptide Ile-Leu-Thr-Glu-Arg si è distinto per la sua potente capacità di inibire l’enzima ACE, suggerendo che potrebbe essere il componente chiave responsabile degli effetti antiipertensivi osservati”, precisano gli autori.
Nonostante i risultati incoraggianti, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il meccanismo d’azione dei MEP e per valutare la loro sicurezza e efficacia a lungo termine negli esseri umani. Tuttavia, questo studio pone le basi per future indagini e offre nuove prospettive nella lotta contro l’ipertensione, una delle principali cause di malattie cardiovascolari nel mondo.
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