Coronavirus: attenzione all’alimentazione
Sedentarietà e alimentazione scorretta sono nemici del sistema immunitario: ecco alcuni suggerimenti di un esperto.
Quarantena fa rima con sedentarietà. E, spesso, anche con cattiva alimentazione. Una situazione da non sottovalutare e che si aggiunge alla preoccupazione legata all’emergenza sanitaria del coronavirus. Infatti, oltre a tutte le conseguenze negative per la salute, in particolare il rischio di episodi cardiovascolari, mangiare male significa anche abbassare le proprie difese immunitarie.
Restare a casa non deve essere un incentivo ad esagerare a tavola perché potrebbero esserci ripercussioni collaterali sulla salute pubblica. A lanciare l’allarme ai microfoni di Ansa.it è il prof. Nicolantonio D’Orazio, direttore della Scuola di Specializzazione in Scienze dell’Alimentazione dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara. “Nessuna privazione o divieto – precisa l’esperto – ma qualche attenzione in più”.
I pericoli degli squilibri alimentari
C’è l’attitudine a pensare che il cibo spazzatura possa, in qualche modo, alleviare angosce e preoccupazioni di questo difficile periodo. A dimostrarlo sono i dati diffusi Ismea che ha registrato un aumento del 31,3% di acquisto di patatine, un’impennata del 57,7% di acquisto di dolci spalmabili e del 54,3% di pizza surgelata. In realtà avviene il contrario e diversi studi hanno dimostrato che gli zuccheri contribuiscono ad acutizzare stati ansiosi e depressivi.
Questo tipo di comportamento può portare nel medio-lungo periodo alla creazione di uno stile di vita sedentario che può provocare “una serie di condizioni patologiche croniche”, aggiunge il prof. D’Orazio.
La nutrizione e le regole di buon senso
“Deve essere molto semplice, non elaborata, con cibi possibilmente freschi e variata. Sarebbe consigliabile – aggiunge l’esperto – consumare pasti piccoli e frequenti, a maggior ragione per le persone della terza età, ma ipotrebbe valere per l’intera famiglia. Le verdure a foglia verde possibilmente condite con il limone, ad esempio come la bietola – prosegue D’Orazio – che contiene un adeguato apporto di sodio, potassio, magnesio oltre che vitamina A e β e α-carotene, luteina (zeaxantina) e vitamina K. Altri alimenti particolarmente indicati sono carciofi, carote cavolfiore, fiori di zucca, indivia, scarola, lattuga, lollo, radicchio, zucca e zucchine, sedano, agretti o barba di frate”.
Per quanto riguarda la frutta, la scelta deve ricadere su quella fresca: “Visto l’approvvigionamento in Italia, che in questi giorni devo dire è superlativo – conclude D’Orazio – fragole, kiwi, pompelmo e arance, meloni, mele, pere sono tutti utilissimi per il contenuto in vitamine A, C e micronutrienti come zinco, selenio, rame e ferro”.
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