Coronavirus: l’alcol aumenta il rischio

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uomo beve birra

Coronavirus: l’alcol aumenta il rischio

Non è vero che l’alcol protegge dal coronavirus, anzi, l’abuso di alcolici abbassa le difese immunitarie, oltre ad avere ripercussioni negative dal punto di vista sociale: ecco l’appello dell’Istituto Superiore della Sanità.

In risposta alle tante fake news che stanno girano in questo periodo, soprattutto in riferimento ad alcune teorie bizzarre e al tempo stesso pericolose sul coronavirus, l’Istituto Superiore della Sanità ha voluto sgomberare il campo da qualsiasi tipo di fraintendimento: l’alcol non protegge dall’infezione. Anzi, l’abuso di alcolici abbassa le difese immunitarie ed aumenta il rischio di contrarre il virus.

Infatti, nei giorni scorsi erano circolate sul web alcune voci assolutamente prive di fondamenta scientifiche che conferivano all’alcol un ruolo di prevenzione dal  coronavirus. Nello specifico, si faceva riferimento a vino, birra e distillati. Invece, sul portale ufficiale dell’ISS, gli esperti pongono l’accento sulle reali conseguenze degli alcolici. Non solo sul sistema immunitario ma anche in senso più generico sulla quotidianità della vita in quarantena.

bicchiere vino rosso pieno
Sono diverse le conseguenze negative dell’abuso di alcol in questo periodo di coronavirus.

Coronavirus e alcol: le reali conseguenze

Un po’ le fake news, un po’ la noia, un po’ la voglia di evadere da questa situazione surreale, in questi mesi si è registrato un incremento significativo di vendite di alcolici. Questo dato preoccupa per diverse ragioni. Innanzitutto, affermano gli esperti, l’abuso di alcol compromette la risposta immunitaria, in particolare le normali funzionalità dei linfociti B e la conseguenza è un maggiore rischio di esposizione alle infezioni virali. 

Non solo: l’alcol risulta anche un potenziale fattore di rischio per la polmonite. Infatti, gli esperti sottolineano che gli alcolici riducono il tono orofaringeo, aumentano il rischio di introdurre microbi nell’organismo e alterano la funzione dei macrofagi alveolari (noti anche come “cellule della polvere”), ovvero le cellule deputate a ripulire i polmoni dagli agenti patogeni. 

Altre osservazioni

Gli esperti ISS sfatano un altro mito: l’alcool disinfetta la cute, ma quando viene ingerito perde questa sua proprietà. Quindi, non è assolutamente vero che sarebbe in grado di aiutare l’organismo a distruggere il virus. 

Inoltre, gli addetti ai lavori sottolineano un altro aspetto, questa volta di carattere sociale: gli alcolici, infatti, aumentano l’aggressività e, di conseguenza, il rischio di episodi di violenza domestica nei confronti del proprio partner. Oltre al fatto che in questo periodo è più facile sviluppare una dipendenza con conseguenze pericolose per il singolo individuo, ma più in generale per la salute pubblica.

FONTE: ISS

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