Il colore del pomodoro non è sempre stato rosso

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Il colore del pomodoro non è sempre stato rosso

Due studi, uno italiano e l’altro cinese, hanno rivelato il colore originario del pomodoro che soltanto in seguito ad alcune mutazioni genetiche è diventato rosso.

Viene naturale associare il colore rosso al pomodoro, eppure non è sempre stato così. Due ricerche, tra loro indipendenti, hanno svelato il colore originario della buccia di pomodoro: il viola. L’ortaggio, infatti, nella sua forma autoctona si presentava con un aspetto simile a quello delle melanzane

Secondo i ricercatori, la colorazione viola era dovuta alla massiccia presenza di antocianine, una famiglia di polifenoli dalle importanti potenzialità antiossidanti che contribuisce a dare un colore scuro a diversi frutti, tra cui uva e more. Con il tempo sembra che il pomodoro abbia subito delle modifiche genetiche tali da alterarne il colore principalmente in rosso, ma anche in altre variabili tra cui ingiallo e verde

Pomodoro e colorazione: gli studi

In realtà esiste una variante di pomodoro viola chiamata Anthocyanin Fruit (Aft), ma il motivo della colorazione differente non era conosciuto fino alla pubblicazione degli studi condotti tra Italia e Cina. Gli esperti hanno eseguito una mappatura genetica dell’ortaggio (più di 30000 geni) individuando nel cromosoma 10 il luogo in cui risiede la produzione di antocianine

LA SCOPERTA – Non è la varietà Aft ad avere un gene speciale che le conferisce il colore viola, ma è il pomodoro tradizionale ad aver perso questa caratteristica in seguito ad una mutazione genetica. Sono giunti alla medesima conclusione sia il PlantLab dell’Istituto Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sia l’Accademia cinese delle scienze di Pechino

Il colore rosso, quindi, è l’esito di una mutazione genetica avvenuta nel tempo. Sembra che un meccanismo analogo abbia coinvolto anche l’uva bianca, la cui differente colorazione pare dettata anche in questo caso dall’incapacità di questa variabile di produrre antocianine

Entrambe le ricerche, pubblicate sulle riviste Plant Communications e Molecular Plant, hanno avuto il merito di isolare il gene Aft e di evidenziare il luogo preciso in cui avviene la produzione di antociani. Conoscere la posizione genetica degli antiossidanti consentirà alla nutraceutica di studiare come valorizzare ulteriormente gli alimenti funzionali, tra cui gli stessi pomodori.  

FONTE: PlantLab Sant’Anna School of Advanced Studies – Pisa

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