Cibi cotti e crudi: gli effetti della cottura sugli alimenti
Alcuni cibi serviti caldi impattano positivamente sui batteri intestinali a differenza di quelli crudi: lo rivela uno studio pubblicato su Nature Microbiology.
Cuocere o non cuocere? Questo è il dilemma di shakespeariana memoria che ha ispirato un team di ricercatori statunitensi ad approfondire gli effetti della cottura sugli alimenti. In particolare, l’impatto dei cibi cotti e crudi sull’organismo e sui batteri intestinali. Una questione, a detta dei ricercatori, che non era mai stata affrontata in precedenza.
L’ESITO – I cibi cotti modificano la flora intestinale, ovvero l’intero ecosistema dei batteri che risiede presso le vie digestive. Inoltre, i risultati suggeriscono che alcune categorie di alimenti migliorano la salute dell’intestino soprattutto se vengono mangiate cotte. Viceversa, molti cibi crudi contengono composti antimicrobici che “uccidono” anche i batteri positivi per la digestione e il sistema immunitario.
Cibi cotti e crudi: lo studio
I ricercatori hanno somministrato ai topi, suddivisi in quattro gruppi, un regime alimentare a base di cibi cotti o crudi. Nello specifico, diete caratterizzate da carne cotta, carne cruda, patate cotte e patate crude.
È emerso che:
- non c’era alcuna differenza visibile della flora batterica tra i topi che hanno mangiato carne cotta e quelli che hanno mangiato carne cruda;
- al contrario, è stata riscontrata un’alterazione rilevante dei batteri intestinali, della loro composizione genetica e dei prodotti metabolici tra i roditori che hanno mangiato patate cotte e patate crude.
Secondo gli studiosi, quindi, la correlazione tra cottura e alterazione della flora intestinale fa riferimento soprattutto ad alcune categorie di alimenti vegetali come patate, carote, mais, barbabietole e piselli. Tutti cibi da consumare, preferibilmente, ad alta temperatura.
Dopo il test sui topi, i ricercatori hanno esteso lo studio agli esseri umani. I partecipanti hanno adottato per tre giorni una dieta caratterizzata da cibi cotti o crudi. Anche in questo caso gli esiti hanno evidenziato il medesimo impatto della cottura sui batteri intestinali.
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