Cereali e longevità: uno studio di 15 anni
Un’equipe di ricercatori internazionali ha indagato sui possibili benefici derivanti dal consumo di cereali integrali e raffinati sulle aspettative di vita: ecco gli esiti.
Consumare regolarmente cereali integrali può aiutare ad allungare le proprie aspettative di vita? Una domanda ambiziosa alla quale ha provato a dare risposta un team di ricercatori provenienti da vari istituti di ricerca tra cui Inghilterra, Hong Kong e Cina attraverso uno studio che ha tenuto in considerazione un periodo di 15 anni.
Ricchi di fibre e sostanze nutrienti, alcuni studi suggeriscono come il consumo di cereali integrali sia statisticamente associato ad un indice di massa corporea e un livello di obesità mediamente inferiore rispetto a chi non ne consuma.
Le evidenze scientifiche, inoltre, sottolineano come mangiare cereali possa ridurre il rischio di sviluppare diverse malattie croniche, tra cui la sindrome metabolica, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.
Per comprendere in maniera più specifica il possibile ruolo dei cereali integrali nell’incrementare la longevità, gli autori hanno esaminato l’associazione tra consumo di cereali integrali e raffinati con la mortalità per tutte le cause, tra cui cancro e malattie cardiovascolari.
Gli esiti dello studio
Gli studiosi hanno raccolto i dati di 19.597 partecipanti di età superiore ai 50 anni (di nazionalità cinese) reclutati dal 2003 al 2006 e seguiti fino ad aprile 2021: in questo arco di tempo si sono verificati 4.385 decessi, di cui 1.450 per cancro, 1.678 per CVD e 1.257 per altre cause.
I ricercatori hanno rilevato che il gruppo appartenente alla categoria di consumo più elevato di cereali integrali (quantità maggiore di 300 grammi alla settimana) aveva un rischio statisticamente inferiore di morire per tutte le cause o di morire a causa di episodi cardiovascolari.
Tendenza differente osservata per il consumo di cereali raffinati: chi ne mangiava di più (> 500 grammi al giorno) aveva minore probabilità statistica di mortalità in generale, ma aveva un maggiore rischio di mortalità per episodi cardiovascolari.
Lo studio, infine, non ha evidenziato associazioni significative tra l’assunzione di cereali integrali e la mortalità per cancro, né tra i cereali raffinati e la mortalità per tutte le cause.
“Per prima cosa abbiamo dimostrato che nei cinesi più anziani l’assunzione di cereali integrali era associata a un minor rischio di mortalità per tutte le cause ed episodi cardiovascolari. I nostri risultati suggeriscono che l’assunzione di cereali integrali di almeno 300 g/settimana e di cereali raffinati di ≤ 900 g/giorno potrebbe essere adatta per gli anziani asiatici. La sostituzione di 50 grammi al giorno di cereali integrali con cereali raffinati è stata associata a un rischio inferiore del 4-5% di mortalità per tutte le cause e per episodi cardiovascolari”, concludono gli autori.
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