Calvizie ereditarie: individuato un nuovo gene
Un team di ricercatori cinesi ha individuato un gene che codifica una proteina risultata, tra le altre cose, una possibile responsabile della calvizie ereditaria..
Molto spesso la calvizie è una questione genetica. Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto passi da gigante per quanto riguarda la prevenzione e i trattamenti anti-caduta, ma quando la perdita di capelli è di matrice genetica, ereditaria, il discorso si complica. Eppure anche in questo campo qualcosa si sta muovendo, come dimostra l’esito di uno studio condotto da un team di ricercatori cinesi e pubblicato sulla rivista Faseb Journal.
Una sperimentazione condotta sui maiali ha evidenziato il ruolo di un gene nella codifica di una proteina, denominata Map2, associata alla mancanza di peli. Questa proteina, fondamentale per alcune funzioni cellulari dell’organismo, non era mai stata correlata alla calvizie.

Il gene della calvizie: lo studio sui maiali
Gli esperti hanno osservato due gruppi di maiali: uno con i peli e l’altro senza peli. Dopo aver riscontrato una maggiore densità dei follicoli piliferi nei maiali con i peli, gli studiosi hanno posto l’attenzione sulle differenze genetiche tra i due gruppi in analisi.
L’ESITO – I ricercatori hanno riscontrato un collegamento significativo tra il gene che codifica la proteina Map2 e il tratto privo di peli. Inoltre, modificando artificialmente questo gene, è emersa una riduzione della densità del follicolo pilifero nello stadio embrionale.
Un passo verso la cura delle malattie ereditarie dei capelli
L’editing genetico come strumento per contrastare la calvizie ereditaria: secondo i ricercatori cinesi, la sperimentazione sui maiali può aprire la strada a nuove forme di terapia per contrastare le patologie ereditarie dei capelli come, ad esempio, l’alopecia (che, però, può essere anche acquisita, ndr).
Il prossimo passo sarà quello di osservare la relazione tra il gene che codifica la proteina Map2 e la calvizie negli esseri umani. E se questa proteina risulta correlata anche ad altre anomalie.
FONTE: Faseb Journal

Lascia un commento