Caffeina e testosterone: quale relazione?
Gli esiti di una ricerca suggeriscono un’associazione tra caffeina e bassa produzione di testosterone.
La caffeina è una sostanza psicoattiva presente soprattutto nel caffè, ma anche nel tè e nelle bibite energetiche: uno studio, pubblicato sul Journal of Nutrition, ne ha osservato le possibili associazioni con i livelli di testosterone.
Diverse ricerche hanno evidenziato numerosi benefici derivanti dal consumo di caffeina, tra cui il miglioramento dell’umore e della veglia, la perdita di peso, le proprietà antiossidanti e la memoria a lungo termine potenzialmente migliorata. Nonostante questi benefici, i sintomi negativi di un elevato consumo di caffeina, tra cui irrequietezza, insonnia, disidratazione e anomalie cardiache sono stati altrettanto ben documentati.
Inoltre, sono state pubblicate segnalazioni di effetti avversi su diversi sistemi di organi inclusi i sistemi cardiovascolare, neurologico ed endocrino. In particolare, nel contesto del sistema endocrino ci sono prove preliminari che suggeriscono la possibilità che la caffeina ed i suoi metaboliti possano influenzare la biosintesi del testosterone.
Motivo per cui un’equipe di ricerca ha voluto approfondire la questione.
Quali sono gli effetti della caffeina sul testosterone
Utilizzando i dati di uno studio trasversale su 372 uomini adulti nel ciclo di indagine NHANES 2013-2014, i ricercatori hanno deciso di caratterizzare l’associazione tra livelli sierici di testosterone, caffeina e 14 metaboliti di questa sostanza.
ESITI – La regressione lineare multivariata e ponderata ha rivelato una significativa associazione inversa tra caffeina e testosterone. In altre parole, gli esiti dello studio sembrano suggerire un ruolo potenziale per il contributo della caffeina all’eziologia del basso testosterone e della carenza biochimica di androgeni.
“Esistono diversi potenziali meccanismi biologici alla base delle associazioni ”, spiegano gli autori, evidenziando in particolare l’effetto avverso che questa sostanza esercita sui recettori dell’adenosina presenti nei testicoli.
“In seguito all’attivazione di questi recettori, le vie cAMP/protein chinasi, che di solito sono attivate nella mediazione della produzione di testosterone, sono sottoregolate e possono portare a una minore produzione di testosterone”, specificano gli studiosi.
Secondo gli autori, quindi, è possibile che la caffeina influenzi la produzione di testosterone attraverso questi percorsi dipendenti dall’adenosina.
Comprendere gli effetti biologici della caffeina sui livelli di testosterone e sulle vie endocrine associate è una priorità sia clinica che di salute pubblica, concludono gli studiosi, i quali invitano la ricerca a proseguire affinché i meccanismi biologici possano essere più chiari.
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