Burnout e salute: può far male al cuore
Lo stress e l’esaurimento da lavoro possono provocare disturbi del ritmo cardiaco: lo rivela uno studio.
Depressione, esaurimento, stress: quando associate alla sfera lavorativa, tutte queste componenti sono raccolte nella definizione di burnout, una condizione psicologica che negli ultimi anni è stata riconosciuta a pieno titolo come una sindrome. Uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology ha evidenziato come il burnout nel medio e nel lungo termine possa favorire l’insorgenza di alcuni disturbi cardiaci piuttosto pericolosi come la fibrillazione atriale.
Questa tipologia di aritmia cardiaca è molto diffusa in tutto il mondo e, come prevedono gli addetti ai lavori, il trend sembra essere in crescita. Il dato è preoccupante in quanto la fibrillazione atriale, soprattutto quando non è monitorata, può essere un fattore di rischio di malattie cardiovascolari potenzialmente mortali. Per questo motivo gli studiosi statunitensi hanno voluto indagare sulla possibile correlazione tra sindrome di burnout e fibrillazione atriale. In precedenza altre ricerche si erano soffermate sulla relazione tra disagio psicologico e disturbi del ritmo cardiaco, ma con esiti contrastanti.
Sindrome di burnout e fibrillazione atriale: lo studio
I ricercatori hanno esaminato quasi 11.500 pazienti con sintomi di burnout oltre che altre manifestazioni di malessere come rabbia, scarsa attività sociale e uso di antidepressivi, tenendoli sotto osservazione per un periodo di circa 25 anni. Dopo aver considerato alcune variabili quali età, sesso, livello di istruzione e altezza, gli studiosi hanno osservato che durante il follow-up di quasi 25 anni qualcuno aveva sviluppato un maggiore rischio di fibrillazione atriale rispetto ad altri.
L’ESITO – Sono stati riscontrati un totale di 2.220 casi di fibrillazione atriale. I sintomi di burnout erano associati ad una possibilità di sviluppare aritmia cardiaca maggiore del 20%.
“È già noto che l’esaurimento aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, inclusi infarto e ictus”, afferma il primo autore dello studio, il prof. Parveen K. Garg che evidenzia “l’importanza di evitare l’esaurimento attraverso un’attenta attenzione e gestione dei livelli di stress personale come modo per aiutare a preservare la salute cardiovascolare“.
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