Bevande zuccherate ed effetti sul rischio cardiovascolare
Le bibite dolcificate con il saccarosio riducono le prestazioni fisiche e aumentano il rischio cardiovascolare anche nei soggetti clinicamente sani: questo è l’esito di uno studio condotto su maschi fisicamente attivi.
Qual è il reale impatto delle bevande zuccherate sulla salute e sulle prestazioni fisiche? Questa è la domanda che ha spinto un team di studiosi brasiliani ad indagare sugli effetti riconducibili al consumo delle bibite dolcificate con il saccarosio, in particolare su soggetti giovani e predisposti all’attività fisica.
A detta degli autori, indagare sulle potenziali ripercussioni per l’organismo di queste bevande deve essere una delle priorità della ricerca considerando la crescente diffusione sul mercato alimentare di prodotti ultra processati e la scarsa conoscenza sull’argomento.
Su questo blog abbiamo già pubblicato uno studio sul possibile ruolo delle bevande a base di fruttosio nell’insorgenza del fegato grasso. In questo caso, il focus è spostato sul saccarosio, meglio conosciuto come zucchero.
Bevande zuccherate ed impatto per l’organismo
I ricercatori hanno osservato un campione composto da 17 maschi sani attivi con un’età media di circa 26 anni, un’altezza media di quasi 1,80 metri ed un indice di massa corporea (BMI) intorno ai 25 kg/m2. Per quanto riguarda i criteri di selezione, gli studiosi hanno preso in considerazione soltanto soggetti che svolgevano regolare attività fisica (almeno 3 volte a settimana) e che non soffrissero di diabete o ipertensione.
Il gruppo è stato suddiviso in due sottogruppi ed entrambi sono stati sottoposti ad ambedue le soluzioni alternando dopo 7 giorni placebo e bevanda ricca di saccarosio (300 g).
ESITI – Dopo l’assunzione della bibita zuccherata, sono stati riscontrati i seguenti risultati:
- un sensibile aumento di peso, dell’indice di massa corporea e della circonferenza della vita;
- un incremento del colesterolo LDL, dei trigliceridi e della pressione sanguigna (sia minima che massima);
- una diminuzione della risposta cardiorespiratoria allo sforzo fisico, della frequenza cardiaca massima, del tempo totale di esercizio e del lavoro meccanico.
Nonostante le diverse limitazioni dello studio, tra cui il ridotto campione osservato e l’incapacità di cogliere i meccanismi biologici di questa presunta associazione tra saccarosio e riduzione delle prestazioni fisiche come – precisano gli autori – in che modo lo zucchero incida sul metabolismo dell’acido urico e sulla variabilità della frequenza cardiaca, gli esiti di questo studio suggeriscono che le bevande zuccherate possono incidere negativamente anche sulla salute dei soggetti clinicamente sani.
Esiti che meritano approfondimento attraverso ulteriori ricerche.
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