Arctium lappa: proprietà e benefici

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Arctium lappa: proprietà e benefici

Nota anche come bardana maggiore, oltre ad avere proprietà diuretiche e antinfiammatorie l’estratto di Arctium lappa sembra avere un potenziale interessante anche per contrastare diabete e fattori di rischio correlati: ecco gli esiti di una revisione.

L’Arctium lappa, conosciuta anche come bardana maggiore, è una pianta che cresce soprattutto nel nord del continente euroasiatico ed è comunemente usata anche in ambito fitoterapico per le sue proprietà diuretiche e depurative, soprattutto in Cina, Taiwan e Giappone.  

Radici e frutti della pianta sono stati attenzionati per le loro attività antinfiammatorie, epatoprotettive e di scavenging dei radicali liberi in diversi studi farmacologici mentre le foglie hanno un potenziale applicativo nel trattamento delle malattie che interessano denti e gengive causate da infezioni. 

Le piante, in generale, contengono una vasta gamma di composti bioattivi tra cui lignani (arctigenina e arctiina), acido caffeico, cinarina e flavonoidi come quercetina e luteolina: si tratta di sostanze dalle notorie attività antiossidanti, e non solo. 

Uno studio recente ha esplorato il potenziale antidiabetico dell’Arctium lappa attraverso una revisione di alcune sperimentazioni in vivo su campioni di roditori con diabete indotto.

Arctium lappa ed effetti antidiabetici: lo studio

Partendo dagli esiti di alcune ricerche che sembrano suggerire effetti benefici dell’Arctium lappa, in particolare dei suoi lignani, sul metabolismo del glucosio e dei lipidi, sia in vitro che in vivo, un team di studiosi della Sagami Women’s University, in Giappone, ha condotto uno studio focalizzandosi sull’iperglicemia diabetica e sulla dislipidemia.

Sono stati inclusi studi che hanno confrontato i livelli di glucosio nel sangue e dei lipidi di roditori diabetici a cui sono stati somministrati estratti di Arctium lappa e/o i relativi lignani o veicoli. 

Complessivamente, i livelli di glucosio nel sangue sono stati riportati in 16 studi condotti su 168 topi o ratti diabetici trattati con Arctium lappa.

ESITI – La revisione ha evidenziato che l’estratto di Arctium Lappa sui roditori diabetici abbia ridotto significativamente i livelli di glucosio nel sangue, trigliceridi e colesterolo totale.

Tra i possibili meccanismi d’azione, gli autori ipotizzano che il merito sia riconducibile soprattutto all’azione antiossidante dei composti bioattivi della pianta. 

Non solo. I frutti della pianta sembrano inibire l’attività dell’α-glucosidasi (enzima importante per la gestione del glucosio) a livelli simili a un noto inibitore come l’acarbosio. “Il trattamento di ratti GK con lignani totali isolati da Fructus Arctii ha ridotto l’espressione di glucagone nel pancreas e aumentato la secrezione di insulina”, precisano gli autori.

I risultati delle osservazioni sugli animali non potrebbero essere immediatamente applicabili agli esseri umani a causa della diversità fisiologica tra le specie”, proseguono gli studiosi che, però, invitano ad approfondire le ricerche considerando le interessanti potenzialità antidiabetiche della pianta.

FONTE: Nutraceuticals

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